Ecco un titolo alternativo: **Columbia, leader delle proteste filo-Palestina arrestato: rischio espulsione per Khalil.**
Blitz dell'ICE alla Columbia University: Arrestato Leader Pro-Palestina, Rischio Espulsione
New York, NY - Un'ondata di tensione scuote la Columbia University, epicentro delle proteste pro-Palestina che infiammano i campus universitari americani. Khalil, figura di spicco del movimento studentesco e volto simbolo delle manifestazioni che da settimane paralizzano l'ateneo, è stato arrestato questa mattina dagli agenti dell'ICE, l'agenzia federale per l'immigrazione e il controllo doganale.L'arresto è avvenuto nel cuore del campus, in un'operazione che ha colto di sorpresa gli studenti e riacceso le polemiche. Secondo fonti interne, alla base del provvedimento ci sarebbe la violazione delle norme relative al suo status di residente permanente negli Stati Uniti. L'accusa principale è legata alla *possibile revoca della Green Card*, con conseguente espulsione dal paese.L'operazione dell'ICE arriva in un momento di alta tensione per la Columbia University. Nelle scorse settimane, l'ateneo era finito al centro di aspre critiche per la gestione delle proteste, culminate con l'erezione di un accampamento studentesco all'interno del campus. Fonti ben informate riferiscono di negoziati in corso tra l'amministrazione universitaria e la rettrice per la rimozione dell'accampamento, considerata una violazione delle norme interne e un ostacolo alle attività didattiche.BRBRLa situazione si era ulteriormente complicata con la presa di posizione di Donald Trump, che aveva accusato l'università di non aver adeguatamente protetto gli studenti ebrei, minacciando il taglio dei finanziamenti federali. Una mossa che aveva sollevato un coro di proteste da parte della comunità accademica, preoccupata per l'autonomia dell'ateneo e la libertà di espressione.BRBRL'arresto di Khalil, considerato da molti un attivista pacifico e un portavoce delle istanze palestinesi, rischia ora di esacerbare ulteriormente gli animi e di alimentare la rabbia degli studenti. Nelle prossime ore si prevedono nuove manifestazioni e sit-in di protesta. Resta da vedere se l'amministrazione universitaria saprà gestire la situazione e trovare una soluzione pacifica che eviti un'escalation della violenza. Il destino di Khalil, e il futuro delle proteste alla Columbia University, sono appesi a un filo.BRBRMaggiori dettagli sulla vicenda verranno forniti nelle prossime edizioni.BRRisoluzioni ONU su Palestina e Israele(