Oklahoma: Esecuzione per fucilazione dopo quindici anni, muore Brad Sigmon

Usa: Esecuzione per fucilazione dopo 15 anni, giustiziato Brad Sigmon

L'Oklahoma ha eseguito la prima esecuzione per fucilazione negli Stati Uniti dopo 15 anni. Brad Sigmon, condannato per omicidio, è stato giustiziato ieri mattina nel penitenziario statale di McAlester. Tre volontari, armati di fucili, hanno sparato a Sigmon da una distanza di 4,6 metri. L'uomo, che indossava una tuta nera con un cappuccio sulla testa e un bersaglio posizionato all'altezza del petto, è stato dichiarato morto alle 10:23 del mattino.

L'esecuzione, avvenuta secondo il protocollo stabilito dallo Stato, ha suscitato ancora una volta il dibattito sull'utilizzo della pena di morte e sulle modalità di esecuzione. La scelta della fucilazione, metodo meno utilizzato negli ultimi anni a favore delle iniezioni letali, è stata oggetto di numerose critiche da parte di organizzazioni per i diritti umani, che denunciano la sua natura intrinsecamente più cruenta e dolorosa.

Sigmon era stato condannato all'ergastolo nel 1993 per l'omicidio di un commerciante. La sentenza fu poi commutata in pena di morte nel 1994. Nel corso degli anni, ha presentato diversi ricorsi per evitare l'esecuzione, tutti respinti dalla Corte Suprema. La sua ultima richiesta di grazia al governatore dell'Oklahoma è stata negata pochi giorni prima dell'esecuzione.

L'avvocato di Sigmon, ha espresso profondo rammarico per la condanna a morte, sottolineando le irregolarità procedurali che, a suo dire, avevano caratterizzato il processo. Le dichiarazioni dell'avvocato, non supportate da prove conclusive, hanno sollevato ulteriori dubbi sull'effettiva giustizia della sentenza. La vicenda si aggiunge alla già complessa e controversa discussione sulla pena capitale negli Stati Uniti.

La decisione dell'Oklahoma di ricorrere alla fucilazione, dopo anni di utilizzo prevalente delle iniezioni letali, apre un nuovo capitolo nel dibattito nazionale sulla pena di morte, sollevando interrogativi sulla disponibilità e l'efficacia dei metodi di esecuzione e sulla loro compatibilità con i principi di umanità e rispetto della dignità umana. Il caso Sigmon costituirà sicuramente un precedente rilevante per le future discussioni sul tema.

La mancanza di trasparenza nella selezione e nell'addestramento dei volontari che hanno eseguito l'esecuzione ha inoltre inasprito le critiche, alimentando ulteriormente le preoccupazioni e le polemiche già esistenti.

(08-03-2025 19:30)