Famiglia del primo medico toscano morto di Covid senza risarcimento

Tribunale respinge ricorso moglie Iannucci: nessun indennizzo per morte Covid

Firenze, - Il Tribunale di Firenze ha rigettato l'istanza di indennizzo presentata dalla moglie del dottor Andrea Iannucci, il primo medico deceduto per Covid in Toscana. La richiesta, avanzata sulla base di un presunto infortunio sul lavoro, è stata respinta con la motivazione che la morte del medico non rientra nella casistica prevista dalla normativa sugli infortuni sul lavoro.

"Siamo profondamente delusi dalla decisione del Tribunale", ha dichiarato la moglie del dottor Iannucci, visibilmente commossa durante una breve dichiarazione ai giornalisti fuori dal Palazzo di Giustizia. "Mio marito è stato mandato allo sbaraglio, senza le adeguate protezioni. Era in prima linea, ha combattuto contro un nemico invisibile e ne ha pagato il prezzo più alto. Questa sentenza non riconosce il suo sacrificio, il suo impegno, la sua dedizione alla professione e alla comunità."

La donna ha sottolineato le gravi carenze di dispositivi di protezione individuale riscontrate all'inizio della pandemia, affermando che il marito lavorava in condizioni di grande rischio, senza avere a disposizione le attrezzature necessarie per proteggersi adeguatamente dal contagio. "Chiederemo un appello, non ci arrenderemo. Continueremo a lottare per ottenere giustizia per Andrea e per tutti gli operatori sanitari che hanno perso la vita a causa del Covid."

La sentenza del Tribunale ha sollevato un vespaio di polemiche. Molti operatori sanitari e sindacati hanno espresso la loro solidarietà alla moglie del dottor Iannucci, criticando la decisione giudiziaria e chiedendo una maggiore tutela per il personale medico impegnato in situazioni di emergenza sanitaria. La vicenda del dottor Iannucci, infatti, riapre il dibattito sulla responsabilità dello Stato e delle Asl nell'assicurare la sicurezza degli operatori sanitari durante le pandemie.

La decisione del tribunale, pur motivata, lascia un profondo senso di amarezza e pone l'accento sulla necessità di una maggiore attenzione alle condizioni di lavoro degli operatori sanitari, soprattutto in situazioni di emergenza. Il caso del dottor Iannucci, purtroppo, non è isolato e rappresenta una ferita aperta per tutta la comunità medica italiana.

Aggiornamenti sulla vicenda saranno pubblicati non appena disponibili.

(08-03-2025 06:00)