Stringevano Liliana: asfissia e un abbraccio mortale.
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Svolta nel caso Resinovich? Nuova perizia medico-legale ipotizza soffocamento
BRUna nuova relazione medico-legale sul caso di Liliana Resinovich, la donna trovata senza vita a Trieste nel gennaio di quest'anno, getta ombre inquietanti sulle circostanze del decesso. Sebbene le indagini iniziali avessero propeso per un suicidio, questa perizia, commissionata dalla famiglia della vittima, apre scenari completamente nuovi.BRBRSecondo quanto emerso, la relazione ipotizza che la morte sia stata causata da soffocamento. Gli esperti avrebbero individuato una "frattura perimortale alla vertebra toracica T2", compatibile con una manovra violenta.BRBRLa perizia suggerirebbe che Liliana Resinovich sia stata afferrata alle spalle e che il suo collo sia stato stretto con l'avambraccio, portandola al decesso per asfissia.BRBRQuesti elementi contrastano nettamente con la tesi del suicidio, che si basava principalmente sul ritrovamento di sacchetti di plastica intorno alla testa della donna e sulla mancanza di segni evidenti di colluttazione. La nuova perizia ribalterebbe completamente la prospettiva, aprendo la strada all'ipotesi di omicidio.BRBRLa famiglia di Liliana Resinovich, da sempre convinta dell'innocenza della donna e della presenza di terzi nella sua morte, ha accolto con cautela ma anche con speranza i risultati della perizia. Ora si attendono ulteriori sviluppi e possibili nuove indagini alla luce di queste rivelazioni. Il caso, che sembrava destinato all'archiviazione, potrebbe riaprirsi con nuove prospettive investigative.BRBRResta da vedere come la Procura di Trieste valuterà questa nuova relazione medico-legale e se deciderà di avviare ulteriori accertamenti. L'ombra del mistero continua ad aleggiare sulla morte di Liliana Resinovich, e la verità sembra ancora lontana dall'essere svelata.
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