L'odio ha ucciso Giulia: Tramontano chiede più prevenzione e un cambio culturale
Il dolore e la speranza di Franco Tramontano: "Lotteremo contro l'odio che ha ucciso Giulia"
Brescia,L'ergastolo per Alessandro Impagnatiello, colpevole dell'omicidio della giovane Giulia Tramontano, non cancella il dolore lacerante di Franco Tramontano, il padre della vittima. Un dolore che si mescola però a una tenace speranza, alimentata da iniziative concrete che portano il nome di Giulia e del bambino che aspettava.
"Andiamo nelle scuole, vogliamo parlare ai giovani, far capire quanto sia importante la prevenzione e il rispetto", afferma Tramontano con la voce rotta dall'emozione, ma con lo sguardo determinato. "A Brescia hanno previsto delle borse di studio intitolate a mia figlia e al suo bambino, un gesto che ci commuove profondamente e ci dà la forza di andare avanti".
Questa iniziativa, simbolo di una comunità che si stringe attorno alla famiglia Tramontano, rappresenta un primo passo concreto nella lotta contro la violenza sulle donne, un tema che Franco affronta con chiarezza e coraggio. "Giulia è stata uccisa dall'odio, da una violenza inaudita – spiega – Serve un cambio culturale profondo, una presa di coscienza collettiva. Non possiamo permettere che altre donne subiscano la stessa sorte".
L'impegno di Franco Tramontano non si limita alle iniziative locali. Il suo appello si estende a livello nazionale, rivolto alle istituzioni e alla società civile. "Bisogna investire di più nella prevenzione, nella formazione, nei centri antiviolenza – sottolinea – Serve un impegno serio e costante per contrastare questo fenomeno tragico che continua a mietere vittime innocenti".
La lotta di Franco Tramontano, un padre che ha perso la sua bambina e il nipote che non conoscerà mai, è diventata un simbolo di resistenza contro la violenza di genere. Un esempio di dignità e di coraggio che, nonostante il dolore immenso, si trasforma in una speranza per il futuro, un futuro in cui nomi come quello di Giulia non debbano più essere ricordati come vittime di un odio inaccettabile. Le borse di studio a Brescia, un piccolo raggio di luce in un'oscurità profonda, testimoniano la forza della memoria e il desiderio di costruire un mondo migliore, un mondo libero dalla violenza.
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