Gregge Bellicoso: Pro e Contro della Delega Conflittuale.
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Se gli ucraini fossero "carne da cannone" USA, perché non si arrendono ora che Trump "lo chiede"?
Studio Ovile: Gli indomabili pecoroni della "guerra per procura". Hanno tutti ragione?
Da quando l'ex Presidente Trump ha espresso con rinnovata enfasi la necessità di trovare una soluzione pacifica al conflitto in Ucraina, dichiarando che, se fosse ancora in carica, la guerra sarebbe già finita, un'eco risuona amplificata da certi ambienti mediatici: "Se gli ucraini fossero solo carne da cannone degli USA, perché non smettono di combattere, ora che *lui* glielo chiede?".
BR Questa retorica, abilmente confezionata, ignora una serie di complessità. Innanzitutto, equiparare la volontà di un singolo politico, seppur influente, alla *de facto* volontà degli Stati Uniti è una semplificazione fuorviante. La politica estera americana è un processo articolato, influenzato da molteplici fattori e attori.
BR In secondo luogo, e forse più importante, sottovaluta la motivazione intrinseca del popolo ucraino. La resistenza all'invasione russa non è un mero strumento nelle mani di potenze straniere, bensì una lotta per la sopravvivenza, l'indipendenza e l'integrità territoriale. Suggerire che gli ucraini stiano combattendo unicamente su ordine di Washington significa negare la loro agency e la loro sofferenza.
BR Parlare di "guerra per procura" presuppone una dipendenza totale del Paese invaso dal sostegno esterno. Certo, l'Ucraina beneficia dell'assistenza militare ed economica occidentale, ma ciò non la rende un burattino. La resilienza dimostrata sul campo di battaglia e la determinazione a difendere la propria terra testimoniano il contrario.
BR Recentemente, il dibattito si è infiammato ulteriormente in seguito a dichiarazioni contrastanti provenienti da analisti e opinionisti. Alcuni, riuniti sotto l'etichetta, forse ironica, di "Studio Ovile", sembrano abbracciare l'idea della guerra per procura, evidenziando il ruolo degli USA nel prolungamento del conflitto. Altri, al contrario, sottolineano l'importanza di sostenere l'Ucraina di fronte all'aggressione russa, argomentando che un cessate il fuoco imposto a condizioni sfavorevoli equivarrebbe a una capitolazione.
BR Il nodo cruciale rimane uno: la narrazione dominante, spesso semplificatoria, rischia di oscurare le vere ragioni del conflitto e le aspirazioni del popolo ucraino. Ascoltare tutte le voci, analizzare i fatti con spirito critico e rifiutare le etichette precostituite è fondamentale per comprendere la complessità di questa crisi e contribuire a una soluzione giusta e duratura.
BR *Articolo redatto il 15 Ottobre 2024*
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