Femminicidi: l'Anm approva le nuove misure, ma i pubblici ministeri segnalano enormi difficoltà operative.

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Femminicidio, l'ANM: "Misure del DDL condivisibili, ma per i PM un problema pratico enorme"

Roma, [Data Odierna] - Il dibattito sul femminicidio rimane acceso, con l'Associazione Nazionale Magistrati (ANM) che interviene sulle misure contenute nel Disegno di Legge in discussione. Pur esprimendo un parere complessivamente favorevole, l'ANM solleva preoccupazioni concrete sull'applicabilità pratica di alcune disposizioni, in particolare per quanto riguarda il lavoro dei Pubblici Ministeri.

Secondo fonti interne all'ANM, le intenzioni del legislatore sarebbero condivisibili, soprattutto per quanto concerne l'inasprimento delle pene e l'introduzione di nuovi reati. Tuttavia, la mole di lavoro già gravante sui PM e le risorse limitate a disposizione rischiano di rendere estremamente difficile l'attuazione efficace delle nuove norme. "Il problema è di natura pratica," ha dichiarato un esponente dell'ANM, che ha preferito rimanere anonimo. "C'è il rischio concreto che i tempi delle indagini si allunghino ulteriormente, vanificando in parte l'effetto deterrente auspicato."

L'ANM sottolinea la necessità di un investimento significativo nel sistema giudiziario, con particolare attenzione all'aumento del personale e alla formazione specifica dei magistrati chiamati a occuparsi di casi di violenza di genere. Senza un adeguato supporto logistico e umano, le misure previste dal DDL potrebbero rivelarsi insufficienti a contrastare efficacemente il fenomeno del femminicidio. Si auspica un confronto costruttivo tra tutte le parti coinvolte – magistratura, governo e società civile – per individuare soluzioni concrete e sostenibili. La lotta al femminicidio, infatti, richiede un impegno corale e una visione d'insieme che tenga conto delle complessità del sistema giudiziario e delle reali esigenze del territorio.

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(08-03-2025 00:02)