Cisgiordania: l'ombra di Gaza, tra demolizioni e violenza

Israele: Tank nei campi profughi, oltre 30.000 sfollati

Una pesante operazione militare israeliana ha colpito i campi profughi palestinesi di Tulkarem, Jenin e Nur Shams il 22 febbraio. L'esercito ha schierato carri armati, provocando una crisi umanitaria di vaste proporzioni con oltre 30.000 sfollati, secondo fonti palestinesi. L'azione, volta a stroncare la lotta armata, ricorda le strategie utilizzate in passato nella Striscia di Gaza, caratterizzate da un'escalation di violenza e da un massiccio spostamento della popolazione.

Secondo i resoconti, i carri armati israeliani hanno preso di mira aree densamente popolate all'interno dei campi, causando danni significativi alle infrastrutture e alle abitazioni. Testimonianze raccolte sul posto parlano di una situazione caotica, con famiglie in fuga nel panico, alla ricerca di riparo da attacchi aerei e terrestri. La mancanza di accesso a cibo, acqua e assistenza medica aggrava ulteriormente la crisi. Organizzazioni umanitarie internazionali hanno lanciato appelli per un immediato cessate il fuoco e l'accesso ai soccorsi per i civili.

Questa strategia, definita da alcuni osservatori come una "pulizia etnica strisciante", mira a indebolire la resistenza palestinese svuotando i campi profughi. L'utilizzo di carri armati in aree civili così densamente popolate solleva serie preoccupazioni riguardo al rispetto del diritto internazionale umanitario. L'Onu ha condannato l'azione israeliana, chiedendo una indagine indipendente sulle violazioni dei diritti umani.

La situazione in Cisgiordania rimane estremamente tesa. La comunità internazionale deve intervenire con urgenza per porre fine alla violenza e garantire la protezione dei civili palestinesi. La strategia di Israele, che ricorda l'esperienza della Striscia di Gaza, sembra puntare a un controllo totale del territorio, con conseguenze devastanti per la popolazione. È fondamentale che la comunità internazionale esiga il rispetto del diritto internazionale e la fine delle operazioni militari che mettono a rischio la vita di migliaia di persone.

È necessario un impegno immediato e concreto per garantire aiuti umanitari, protezione dei civili e una soluzione pacifica e giusta al conflitto israelo-palestinese.

Per maggiori informazioni, consultare: Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani

(08-03-2025 01:00)