Meloni al Vertice Ue: sull'aumento della spesa militare, preoccupazioni per l'Italia

Ue: Via libera a 800 miliardi per il riarmo, l'Ungheria si astiene solo sulle armi all'Ucraina

Il vertice straordinario dell'Unione Europea si è concluso con un risultato storico: l'approvazione unanime del piano di Ursula von der Leyen per un incremento delle capacità di difesa europee, pari a 800 miliardi di euro. Tutti i 27 Paesi membri hanno votato a favore del piano, eccetto l'Ungheria di Viktor Orbán, che ha espresso il suo dissenso solo per quanto riguarda la parte del piano dedicata alla fornitura di nuove armi all'Ucraina.

La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha espresso soddisfazione per l'esito del vertice, sottolineando l'importanza di un'Europa più forte e sicura in un contesto geopolitico complesso. "Questo accordo rappresenta un passo fondamentale per rafforzare la nostra capacità di difesa e proteggere i nostri cittadini", ha dichiarato von der Leyen in una conferenza stampa a seguito del vertice. Il piano, infatti, prevede un potenziamento significativo delle infrastrutture militari, della ricerca e sviluppo nel settore della difesa, e una maggiore cooperazione tra gli Stati membri.

Il Premier italiano, Giorgia Meloni, ha espresso alcune perplessità riguardo alla terminologia utilizzata, dichiarando: "Riarmo? È una parola sbagliata. Per un Paese come l’Italia, con la sua storia e la sua posizione geografica, ci sono rischi connessi ad un'interpretazione superficiale di questo piano. Dobbiamo procedere con cautela e attenzione, garantendo che questo incremento delle capacità di difesa non alimenti spirali di tensione". Le dichiarazioni di Meloni evidenziano le delicate sfumature della discussione e la necessità di un approccio attento e responsabile alla questione del rafforzamento delle difese europee.

La decisione dell'Ungheria di astenersi solo sul punto riguardante l'invio di armi all'Ucraina, rappresenta un segnale importante delle tensioni interne all'Unione Europea sulla questione ucraina. Orbán, da sempre critico verso le sanzioni alla Russia, continua a perseguire una linea politica differente rispetto alla maggioranza dei Paesi membri, mettendo in evidenza le difficoltà di raggiungere un consenso unanime su temi così delicati e divisivi.

Il piano di 800 miliardi, pur approvato, necessiterà ora di essere implementato attraverso una serie di azioni concrete e di accordi specifici tra i singoli Stati membri. Il cammino verso una maggiore sicurezza europea è ancora lungo e complesso, ma il vertice di oggi rappresenta un punto di svolta significativo.

(07-03-2025 04:45)