Niger: sospetti aiuti governativi a militari golpisti filorussi

Polemica infuocata in Commissione Difesa: Amendola attacca il governo sul decreto sugli armamenti per il Niger

Forte tensione in Commissione Difesa alla Camera per lo schema di decreto legge che prevede la cessione di armamenti al Niger. Il deputato del Partito Democratico, Andrea Amendola, ha sferzato una dura critica contro l'esecutivo, denunciando un rischio di danno erariale e chiedendo il ritiro immediato del provvedimento. Secondo Amendola, la fornitura di armi al governo del Niger, attualmente in preda a una profonda crisi politica a seguito del colpo di Stato militare, equivarrebbe a fornire equipaggiamento a forze golpiste filo-russe, con conseguenze potenzialmente disastrose per la stabilità regionale e per l'immagine internazionale dell'Italia.

“È inaccettabile – ha dichiarato Amendola durante l'acceso dibattito in commissione – che il governo italiano si appresti a regalare armamenti a un regime che ha rovesciato un governo democraticamente eletto. Questo non solo rappresenta un grave errore politico, ma anche un potenziale spreco di risorse pubbliche, un vero e proprio danno erariale. Chi garantisce che queste armi non finiranno nelle mani di gruppi terroristici o verranno utilizzate per reprimere la popolazione civile? Il governo deve spiegare con chiarezza quali sono le garanzie, e se non sono sufficienti, deve ritirare immediatamente questo decreto.”

Amendola ha inoltre sottolineato la necessità di una maggiore trasparenza nel processo decisionale riguardante le esportazioni di armi, chiedendo un'analisi più approfondita delle implicazioni geopolitiche e degli eventuali rischi connessi a questa operazione. La sua presa di posizione ha acceso un acceso dibattito in Commissione, con i rappresentanti del governo chiamati a rispondere alle pesanti accuse.

La questione del Niger e la gestione della crisi politica in corso rappresentano una sfida complessa per la comunità internazionale. L'Italia, in questo contesto, si trova a dover bilanciare la necessità di garantire la sicurezza regionale con la necessità di evitare di alimentare conflitti o di sostenere regimi autoritari. La posizione di Amendola, che richiama l'attenzione sui potenziali rischi di un'operazione di questo tipo, contribuisce ad alimentare il dibattito pubblico e a sollecitare una maggiore responsabilità da parte del governo nell'ambito delle politiche di esportazione di armamenti. La situazione resta dunque ad alta tensione, in attesa di sviluppi e di eventuali risposte del governo alle accuse mosse dal deputato democratico.

Il dibattito in Commissione Difesa continua, con la situazione che si presenta ancora come molto incerta. La richiesta di ritiro del decreto da parte di Amendola rappresenta un punto di svolta importante, che potrebbe condizionare fortemente le sorti del provvedimento.

(07-03-2025 01:00)