Milano: quando il modello si spezza, il ceto medio scompare

La macchina dell’edilizia enfatizza le diseguaglianze a Milano: una città che espelle il ceto medio

Milano, una città sempre più divisa.
Mentre il profilo architettonico di Milano si trasforma, si alza un grido di allarme riguardo all'impatto sociale di questa trasformazione. Il boom edilizio, lungi dall'essere un motore di inclusione, sta accentuando le diseguaglianze, spingendo ai margini chi non può permettersi di vivere nella metropoli. “Abbiamo finito per far scappare chi non può permettersi una casa”, afferma un esperto del settore immobiliare, sottolineando come l'aumento vertiginoso dei prezzi delle case stia creando una profonda spaccatura sociale.
Il modello di sviluppo milanese, incentrato su progetti di lusso e riqualificazioni spesso destinate a una clientela ad alto reddito, sta creando una città a due velocità. Da un lato, grattacieli scintillanti e quartieri ristrutturati, dall'altro, una crescente difficoltà per le famiglie a medio reddito di trovare un alloggio dignitoso e accessibile. Questa deriva rischia di impoverire la città della sua diversità, cancellando quel tessuto sociale che ne ha sempre costituito la ricchezza.
Il problema non è solo la mancanza di case popolari, ma anche la scarsa attenzione alle esigenze abitative delle fasce più vulnerabili della popolazione. L'aumento del costo degli affitti, unito all'impennata dei prezzi delle case, sta creando una situazione insostenibile per molti milanesi, costretti a trasferirsi in periferia o addirittura fuori regione, lasciando la città alle élite e ai turisti.
Il rischio è quello di una Milano sempre più elitaria, una metropoli che si svuota del suo cuore pulsante, perdendo quell'energia vitale che deriva dalla presenza di una società mista e multiculturale. L'urgenza è quella di intervenire con politiche concrete e innovative, che favoriscano l'accesso all'abitazione per tutte le fasce di reddito, evitando che la macchina dell'edilizia diventi un'arma che amplifica le diseguaglianze sociali. Serve una pianificazione urbanistica lungimirante che metta al centro le persone, non solo il profitto. Serve un impegno concreto da parte delle istituzioni per garantire il diritto alla casa, un diritto fondamentale per una società giusta ed equa. La sfida è quella di costruire una Milano inclusiva, capace di accogliere tutti i suoi cittadini, indipendentemente dal loro potere d'acquisto. Un dibattito aperto e trasparente è necessario per affrontare la questione in maniera adeguata e trovare soluzioni condivise che garantiscano un futuro migliore per tutti i milanesi.
È necessario un cambio di rotta, prima che sia troppo tardi. Questo appello viene rivolto alle istituzioni, agli operatori del settore immobiliare e a tutti i cittadini milanesi, perché solo un'azione collettiva potrà contrastare questa pericolosa deriva e salvaguardare il futuro della città. La collaborazione tra pubblico e privato, insieme ad una maggiore trasparenza nel mercato immobiliare, potrebbe essere la chiave per arginare il fenomeno e riequilibrare la situazione, evitando che Milano perda la sua anima.
Per approfondire la problematica dell'housing sociale a Milano, è possibile consultare i report pubblicati da organizzazioni come la Caritas Ambrosiana o il Comune di Milano. È fondamentale promuovere il dibattito pubblico e la ricerca di soluzioni innovative per garantire un accesso dignitoso all'abitazione per tutti i cittadini.

(07-03-2025 01:00)