Milano, addio classe media: da capitale virtuosa a città per pochi.
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Milano, Cemento Amaro: L'Espulsione del Ceto Medio e l'Aumento delle Disuguaglianze
La frenesia edilizia che sta trasformando il volto di Milano sta sollevando interrogativi sempre più pressanti. Non si tratta solo di grattacieli che svettano verso il cielo o di nuovi quartieri che sorgono come funghi, ma di un cambiamento profondo nel tessuto sociale della città. Un cambiamento che, secondo molti esperti e residenti, sta accentuando le disuguaglianze e portando all'espulsione del ceto medio.
Negli ultimi mesi, il dibattito si è infiammato, con voci sempre più numerose che denunciano una deriva speculativa. I prezzi delle case sono schizzati alle stelle, rendendo l'acquisto di un'abitazione un lusso inaccessibile per molti. Giovani coppie, famiglie e lavoratori con redditi medi si trovano di fronte a un bivio: abbandonare Milano o accettare condizioni di vita precarie, con affitti insostenibili e spazi abitativi sempre più ridotti.
«Abbiamo finito per far scappare chi non può permettersi una casa,» ha dichiarato recentemente l'architetto Paola Rossi, durante un convegno sul futuro di Milano. «La città sta diventando un parco giochi per ricchi, un luogo dove solo chi ha ingenti risorse può permettersi di vivere. Questo non è progresso, è una sconfitta per tutti.»
Il problema non è solo l'aumento dei prezzi, ma anche la tipologia di nuove costruzioni. Si punta sempre più su immobili di lusso, pensati per un target di acquirenti facoltosi, trascurando le esigenze di chi ha bisogno di case a prezzi accessibili. Questo squilibrio sta creando un divario sempre più ampio tra chi può permettersi di vivere a Milano e chi è costretto ad andarsene.
Le proteste si moltiplicano, con cittadini che scendono in piazza per chiedere politiche abitative più eque e sostenibili. Il Comune di Milano, da parte sua, si dichiara impegnato a trovare soluzioni, ma i risultati tardano ad arrivare. La sfida è complessa e richiede un approccio multidisciplinare, che coinvolga istituzioni, costruttori, urbanisti e, soprattutto, i cittadini.
Riuscirà Milano a invertire la rotta e a tornare ad essere una città inclusiva, accogliente e accessibile a tutti? Il futuro della città è appeso a un filo.
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