L'Eurispes rileva: il 42% delle lavoratrici è senza contratto
Crisi economica: una donna su quattro torna a dipendere dalla famiglia d'origine
Un dato allarmante emerge dall'ultimo rapporto Eurispes: il 25% delle donne italiane è costretto a chiedere aiuto economico alla famiglia d'origine per far fronte alle spese quotidiane. Una fotografia impietosa della situazione economica del Paese, che colpisce in modo particolare il genere femminile, già svantaggiato nel mercato del lavoro.
La ricerca evidenzia una correlazione diretta tra la precarietà lavorativa e la necessità di ricorrere al sostegno familiare. Il 42% delle lavoratrici italiane, infatti, è privo di un contratto a tempo indeterminato, esponendosi a maggiori rischi di instabilità economica e rendendo più difficile la gestione delle spese, dall'affitto alla spesa alimentare.
Questa situazione di fragilità economica spinge molte donne a fare un passo indietro, a dipendere nuovamente dalla famiglia di origine, spesso dopo anni di indipendenza conquistata con fatica. Si tratta di una regressione che ha un impatto significativo non solo sull'autonomia economica delle donne, ma anche sulla loro autostima e sulla loro capacità di progettare il futuro.
"La precarietà del lavoro femminile è una vera e propria emergenza sociale", dichiara Istat, evidenziando come la disparità salariale tra uomini e donne continui a rappresentare un ostacolo significativo alla piena emancipazione femminile. La mancanza di politiche adeguate a sostegno della genitorialità e della conciliazione vita-lavoro aggrava ulteriormente la situazione, costringendo molte donne a scelte difficili tra carriera e famiglia.
Il rapporto Eurispes sottolinea l'urgenza di interventi strutturali per contrastare questa tendenza preoccupante. Sono necessarie politiche attive del lavoro mirate a favorire l'occupazione femminile stabile e dignitosa, insieme a misure di sostegno alla genitorialità e alla conciliazione vita-lavoro che permettano alle donne di conciliare le esigenze familiari con quelle professionali senza dover rinunciare alla propria indipendenza economica. Solo così si potrà garantire alle donne italiane un futuro libero da costrizioni economiche e pienamente autonomo.
La sfida è quella di creare un sistema economico più giusto ed equo, che valorizzi il contributo delle donne alla società e che consenta loro di raggiungere la piena realizzazione personale e professionale, senza dover dipendere dal sostegno economico della famiglia d'origine.
L'incapacità di garantire un'occupazione stabile e dignitosa alle donne rappresenta una grave mancanza del nostro sistema socio-economico, un problema che necessita di una risposta politica immediata e incisiva.
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