Champagne e Lacerenza: rivelazioni su lussi e ipocrisie.
L'amico del titolare della Gintoneria arrestato: ecco che cosa si faceva in quelle serate
Filippo Champagne, amico del titolare della rinomata Gintoneria "Il Gin del Doge" di Venezia, arrestato la scorsa settimana nell'ambito di un'indagine su evasione fiscale e riciclaggio, ha rotto il silenzio. In un'intervista esclusiva rilasciata al nostro giornale, Champagne ha descritto le serate trascorse nella gintoneria, gettando una luce inedita sugli eventi che hanno portato al fermo.
"Ora tutti si atteggiano a moralisti", ha esordito Champagne, "ma quelle serate erano un susseguirsi di brindisi, festeggiamenti, incontri tra imprenditori e professionisti. Si parlava d'affari, certo, ma anche di sport, di famiglia, di politica... una commistione di relazioni umane ed economiche, come avviene spesso in ambienti simili."
Champagne ha poi dettagliato alcuni aspetti delle serate, confermando la presenza di clienti facoltosi. "Già, i brindisi da 10.000 euro... Certo, erano somme importanti, ma si trattava di Champagne pregiato, di sigari cubani, di bottiglie di distillati rari, tutto rigorosamente fatturato, almeno così mi era stato assicurato. Io non mi occupavo della gestione contabile, ero solo un ospite frequente, un amico del titolare."
Le dichiarazioni di Champagne, se da un lato confermano la presenza di un ambiente esclusivo e di lusso nella gintoneria, dall'altro sollevano interrogativi sulla reale trasparenza delle operazioni finanziarie. Le indagini della Guardia di Finanza sono ancora in corso e si attendono ulteriori sviluppi per fare piena luce sulla vicenda. L'arresto di Champagne, infatti, è solo uno dei tasselli di un mosaico più ampio che coinvolge presunti reati fiscali e di riciclaggio.
Intanto, la chiusura della "Il Gin del Doge" ha lasciato un vuoto nella vita notturna veneziana, con molti clienti affezionati che lamentano la perdita di un locale di prestigio. La vicenda, comunque, apre un dibattito sull'opacità di alcuni settori del mondo imprenditoriale e sulla necessità di una maggiore trasparenza nelle attività finanziarie, anche in quelli che, in apparenza, sono ambienti raffinati e prestigiosi.
Seguiranno aggiornamenti.
(