Putin: la fine del regime solo con la sua morte, anche grazie a Trump (secondo Baunov)

Intervista con l’autore di “La fine del regime”: la Russia di Putin vista da un esperto

“La fine del regime”, saggio best-seller in Russia nonostante la crescente censura, offre uno sguardo impietoso sulla realtà politica del paese. Abbiamo intervistato il suo autore, Dmitrij Baunov, analista politico ed esperto di Russia, per discutere del successo del libro e della sua analisi del regime di Putin.

Baunov, con la sua lucida analisi, ha saputo svelare la fragilità del sistema putiniano, un sistema che, a suo dire, si regge essenzialmente sulla figura stessa del leader. "Il regime di Putin, afferma Baunov, durerà fino alla sua morte. Questo è il dato di fatto più chiaro e ineludibile." Questa affermazione, forte e provocatoria, è supportata da una disamina approfondita del sistema di potere, evidenziando la mancanza di una successione chiara e la dipendenza totale del regime dalla personalità di Putin.

L'autore sottolinea il ruolo chiave svolto da attori internazionali nel prolungare la durata del regime: "Anche grazie a Trump", precisa Baunov, riferendosi all'amministrazione precedente degli Stati Uniti. Questa affermazione evidenzia come le politiche estere di alcune potenze mondiali, in alcuni casi di collaborazione con Putin, abbiano di fatto inconsapevolmente contribuito a consolidare il suo potere, impedendo la nascita di una reale alternativa politica.

Un punto cruciale dell'analisi di Baunov riguarda il riconoscimento internazionale della Russia come attore globale: "Riconoscere la Russia come attore globale vuol dire riconoscere una dittatura," afferma con fermezza. Questa affermazione ci pone di fronte a un dilemma etico e politico di grande importanza. Come possiamo dialogare con un regime autoritario senza legittimarlo? Come possiamo promuovere i valori democratici senza isolare completamente la Russia e rischiare di alimentare ulteriormente il nazionalismo?

Il successo del libro in Russia, nonostante la repressione, è un dato significativo. Dimostra che, nonostante la censura e la manipolazione dell'informazione, esiste ancora un pubblico desideroso di conoscere la verità sulla situazione politica del paese. "La fine del regime" non è solo un'analisi politica, ma un segnale di speranza, un faro nella nebbia della disinformazione, che dimostra la persistenza di un desiderio di verità e di cambiamento in Russia.

L'intervista con Dmitrij Baunov ci lascia con delle domande cruciali sul futuro della Russia e sulla responsabilità della comunità internazionale nel fronteggiare il regime di Putin. La sua analisi, ben documentata e accessibile, offre un prezioso contributo alla comprensione di uno dei più complessi scenari geopolitici del nostro tempo. E' un invito a riflettere sulle implicazioni delle nostre azioni sulla scena internazionale e sulle conseguenze, a lungo termine, della nostra scelta di riconoscere o meno la realtà del potere in Russia.

(06-03-2025 01:00)