L'esercito europeo: Durigon attacca von der Leyen
Durigon contro l'esercito unico europeo: "Ursula von der Leyen ha fatto solo danni"
Il Sottosegretario alla Difesa, Andrea Durigon della Lega, ha sferzato una dura critica all'idea di un esercito unico europeo, definendola irrealizzabile e dannosa per l'Italia e per l'intera Unione Europea. Intervistato da Affari Italiani, Durigon ha puntato il dito contro la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, accusandola di aver causato significativi danni al nostro Paese e all'Europa.
"Esercito unico? Assolutamente no," ha dichiarato il Sottosegretario, sottolineando l'incompatibilità di tale progetto con gli interessi nazionali italiani e con la diversità di interessi e priorità strategiche tra gli Stati membri dell'UE. Durigon ha ribadito la necessità di una maggiore cooperazione in ambito difesa, ma ha categoricamente respinto l'ipotesi di un esercito centralizzato sotto il controllo di Bruxelles.
Le parole di Durigon arrivano in un momento di crescente dibattito sull'autonomia strategica europea e sulla necessità di rafforzare le capacità difensive dell'Unione Europea di fronte alle sfide geopolitiche attuali. Tuttavia, la posizione della Lega appare nettamente contraria a qualsiasi forma di integrazione militare che possa limitare la sovranità nazionale italiana.
Secondo Durigon, l'azione di Ursula von der Leyen avrebbe portato a una serie di conseguenze negative per l'Italia, senza specificare nel dettaglio quali. La sua critica si inserisce in un contesto di crescente tensione tra il governo italiano e le istituzioni europee su diversi fronti, compresa la gestione della crisi energetica e le politiche economiche.
La dichiarazione del Sottosegretario Durigon rappresenta un ulteriore elemento di tensione nel dibattito sull'Europa e sulla sua difesa. La posizione della Lega, contraria a un esercito unico, mette in evidenza le profonde divisioni interne all'Unione Europea in materia di politica di sicurezza e difesa.
Il dibattito intorno al futuro della difesa europea è destinato a rimanere acceso nei prossimi mesi, con le diverse forze politiche nazionali che continueranno a confrontarsi su questo tema cruciale per il futuro dell'Unione.
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