Il futuro dell'Ilva: da Riva ad ArcelorMittal, l'ombra azerbaigiana.

Ombra azera sull'Ilva? Il futuro dell'acciaieria di Taranto in bilico

Il destino dell'ex Ilva di Taranto continua a essere un'incognita, un intricato percorso che dallo Stato, passando per la famiglia Riva, è arrivato ad ArcelorMittal. Ora, però, un nuovo capitolo si apre, all'insegna di un'ombra inquietante: quella degli interessi azéri.

La vicenda dell'acciaieria tarantina è nota per le sue complessità, un groviglio di problemi ambientali, sociali ed economici che hanno segnato decenni di storia. Dalla gestione pubblica, afflitta da inefficienze e problematiche di vario genere, si è passati alla proprietà Riva, un periodo segnato da accuse di inquinamento ambientale e disastro industriale. L'intervento dello Stato, con il commissariamento e la successiva vendita ad ArcelorMittal, sembrava aver aperto una nuova fase, ma la situazione appare tutt'altro che risolta.

Negli ultimi mesi, infatti, si fa sempre più insistente la voce di un coinvolgimento di capitali azéri nel futuro dell'Ilva. Seppur non confermate ufficialmente, le indiscrezioni indicano un interesse crescente da parte di investitori provenienti dall'Azerbaigian, con possibili ripercussioni significative sulle scelte strategiche dell'acciaieria e sul suo futuro occupazionale. La mancanza di trasparenza e la scarsità di informazioni ufficiali alimentano preoccupazioni e sospetti.

Le preoccupazioni riguardano soprattutto gli aspetti ambientali e la sicurezza dei lavoratori. La storia dell'Ilva è costellata di denunce e indagini relative all'inquinamento e alle sue conseguenze sulla salute della popolazione tarantina. Un nuovo ingresso di capitali, soprattutto se poco trasparente, rischia di riaprire vecchie ferite e di compromettere gli sforzi compiuti negli ultimi anni per la bonifica e la riconversione industriale.

È fondamentale, quindi, che le istituzioni italiane e europee vigilino attentamente su questa delicata situazione. La trasparenza e la piena chiarezza su eventuali accordi e investimenti sono indispensabili per garantire la tutela dell'ambiente, la salvaguardia dei posti di lavoro e il rispetto delle normative internazionali. Il futuro dell'Ilva di Taranto e delle migliaia di persone che ne dipendono è in gioco, e richiede la massima attenzione da parte di tutti gli attori coinvolti. Il silenzio, in questo caso, rischia di essere più dannoso del rumore.

È necessario che venga fatta piena luce su queste voci, garantendo la massima trasparenza e tutelando gli interessi dei lavoratori e dell'intera comunità tarantina. Il futuro dell'Ilva non può essere lasciato all'ombra di interessi poco chiari.

(05-03-2025 11:32)