Coesione Ue: Schlein e Landini contro le spese militari.

Pd contro il piano di riarmo europeo: Schlein e Landini all'attacco

Il Partito Democratico si schiera contro il piano di riarmo europeo proposto dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha ribadito con forza la posizione critica del partito, dichiarando: "No ai fondi di coesione per le spese militari". Una presa di posizione netta che sottolinea la distanza del partito dalla linea sostenuta da Bruxelles. La dichiarazione di Schlein segue le critiche espresse dalla stessa segreteria dem al piano di riarmo, confermando una linea dura sull'argomento.

Anche il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, si è unito al coro di dissenso, chiedendo esplicitamente: "Fermare il riarmo". Questa posizione, condivisa da una parte rilevante del mondo sindacale, evidenzia una crescente preoccupazione per le implicazioni economiche e sociali di una maggiore spesa militare, soprattutto in un contesto già segnato da crisi energetiche e inflazione.

La scelta del Pd di opporsi apertamente al piano di von der Leyen rappresenta una sfida significativa al dibattito politico europeo. La questione del riarmo, infatti, richiede un bilanciamento delicato tra la sicurezza nazionale e le priorità sociali ed economiche. Il partito, con le dichiarazioni di Schlein e l'appoggio di Landini, intende evidenziare la necessità di investire risorse in settori ritenuti prioritari come la sanità, l'istruzione e il lavoro, anziché destinarle all'incremento della spesa militare.

Resta da capire come si evolverà la situazione e se questa posizione del Pd riuscirà a influenzare il dibattito a livello europeo. La critica al piano di von der Leyen segna un chiaro punto di rottura con una parte del panorama politico europeo e apre un importante fronte di confronto sulle priorità politiche a livello continentale. Le prossime settimane saranno decisive per comprendere le conseguenze di questa presa di posizione. L'attenzione è ora rivolta alle possibili reazioni delle altre forze politiche europee e alle future strategie del Pd.

Per approfondire: consultare il sito del Partito Democratico e i comunicati stampa della CGIL.

(06-03-2025 10:00)