L'Ilva di Taranto: un futuro tra Stato, Riva, ArcelorMittal e l'ombra azera.

L'ombra di Baku sull'Ilva: dalla crisi Riva all'incerto futuro con ArcelorMittal

La storia dell'acciaieria più grande d'Europa, l'ex Ilva di Taranto, è un intricato intreccio di crisi giudiziarie, cambi di proprietà e ombre internazionali. Dall'inizio del procedimento penale che ha travolto la famiglia Riva, fino all'attuale gestione di ArcelorMittal, il cammino è stato lungo e tortuoso, segnato da speranze e delusioni, culminando ora in un nuovo capitolo che vede protagonista l'interesse di gruppi azéri.

L'era Riva, segnata da pesanti accuse di inquinamento ambientale e disastro ambientale, si è conclusa con il sequestro dell'acciaieria e l'intervento dello Stato. Il successivo tentativo di rilancio, con la vendita a ArcelorMittal, sembrava aver tracciato una via d'uscita dalla crisi, ma le complessità non sono terminate.

ArcelorMittal, dopo aver ottenuto l'aggiudicazione, ha dovuto confrontarsi con ostacoli normativi e sfide economiche, portando a un periodo di incertezza sul futuro dell’impianto. L'azienda ha più volte sottolineato le difficoltà nell'adempiere agli impegni ambientali e ha chiesto al governo interventi a supporto.

Ora, una nuova sfida si profila all'orizzonte: l'interesse di gruppi imprenditoriali azéri. Si vocifera di una possibile entrata in scena di Baku, con offerte di investimento e possibili partenariati. Questo scenario apre un nuovo capitolo, ricco di incognite. Una gara a due, o forse a più, tra diversi attori internazionali, si prospetta per il controllo dell’acciaieria, con importanti implicazioni per l'economia del territorio e per il futuro occupazionale dei lavoratori.

La competizione con altri grandi player del settore, come JSW Steel India, potrebbe infittire ulteriormente la trama. Le trattative sono in corso e il futuro dell’Ilva resta appeso a un filo, tra le ambizioni di investitori internazionali e le necessità di un territorio che da anni attende un definitivo rilancio.

Il destino dell'acciaieria più grande d'Europa è ancora incerto. L'ombra di Baku, insieme alle ambizioni di altri gruppi, proietta un'ulteriore ombra di incertezza sul futuro di Taranto e dei suoi abitanti, dipendenti da un'industria che, a dispetto delle sue criticità, rappresenta un cardine economico fondamentale per tutta la regione.

La situazione richiede una attenta valutazione da parte del governo, che deve garantire la tutela dei lavoratori, il rispetto delle normative ambientali e la scelta di un percorso di sviluppo sostenibile per un sito produttivo di così grande rilevanza.

(05-03-2025 11:32)