Il caso Calipari: la verità di Mancini a vent'anni dal delitto
L'ex agente Mancini rivela: "I russi sono ancora nel mirino della Cia" - A 20 anni dall'omicidio Calipari
Vent'anni dopo la tragica morte di Nicola Calipari, l'ex agente segreto italiano Marco Mancini torna a parlare, illuminando con nuove rivelazioni la vicenda della liberazione di Giuliana Sgrena in Iraq e i complessi rapporti tra Washington e Mosca. In un'intervista esclusiva, Mancini, protagonista indiscusso di quella delicata operazione, ha tracciato un quadro inedito, sottolineando come la tensione tra Stati Uniti e Russia sia ancora oggi palpabile e come le attività di intelligence americana continuino a mantenere un forte focus sul Cremlino.
"La situazione, in realtà, non è poi così cambiata rispetto al 2003," afferma Mancini. "Le dinamiche geopolitiche sono evolute, ma la diffidenza, la costante sorveglianza, la competizione per l'influenza globale rimangono elementi centrali del rapporto tra Washington e Mosca. I russi sono ancora nel mirino della Cia, questo è un dato di fatto. E non parlo solo di attività legate al conflitto in Ucraina, ma di una sorveglianza capillare che riguarda diversi settori, dall'economia all'energia, dalla politica interna all'influenza mediatica."
Mancini, ricordando i momenti concitati della liberazione della giornalista Sgrena, ha descritto la complessità dell'operazione e il rischio concreto di un conflitto diretto tra forze americane e italiane. "La situazione era estremamente fragile. Ogni mossa, ogni decisione poteva avere conseguenze devastanti," ha spiegato. "Era un gioco a somma zero, dove un errore poteva costare caro."
L'ex agente ha poi dettagliato alcuni aspetti inediti dell'operazione, svelando retroscena e particolari che gettano nuova luce sulla dinamica degli eventi che portarono alla morte di Calipari. Un racconto preciso e puntuale, che offre una prospettiva inedita su una vicenda che ha segnato profondamente la storia recente del nostro Paese. Mancini, nel ricordare il suo amico e collega, ha voluto sottolineare l'importanza del lavoro svolto da Calipari e dal Servizio Segreto per la liberazione di Sgrena, un'operazione complessa che ha richiesto coraggio, abilità e un'eccezionale capacità di mediazione in un contesto internazionale estremamente delicato.
La testimonianza di Mancini, a distanza di vent'anni, rappresenta un contributo significativo per comprendere appieno le dinamiche internazionali di quel periodo e illumina aspetti cruciali dei rapporti tra intelligence americana e russa, ancora oggi oggetto di dibattito e approfondimento. Un racconto che non solo fa luce su una vicenda drammatica, ma che ci offre spunti di riflessione sulle complessità della geopolitica globale e sul ruolo delicato e spesso silenzioso dei servizi segreti.
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