Ecco un'opzione: **Riforma della giustizia, l'ANM frena: "Dialogo aperto con il Governo, risultati insoddisfacenti"**
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Giustizia, Parodi (Anm): "Da Meloni e Nordio ascolto, ma la riforma è insufficiente"
Roma, oggi - L'Associazione Nazionale Magistrati (Anm) continua a monitorare da vicino l'evoluzione della riforma della giustizia promossa dal Governo Meloni. In un'intervista esclusiva rilasciata a affaritaliani.it, il Presidente dell'Anm, Alfredo Parodi, ha espresso un giudizio articolato, sottolineando l'apertura al dialogo dimostrata sia dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ma evidenziando al contempo le criticità che, a suo avviso, permangono nella riforma.
Parodi ha affermato: "Abbiamo riscontrato un atteggiamento di ascolto e di confronto senza pregiudizi da parte del Governo. Questo è un dato positivo, soprattutto alla luce delle tensioni che si sono verificate in passato tra magistratura e politica." Tuttavia, ha aggiunto: "L'apertura al dialogo non significa che siamo d'accordo su tutto. Riteniamo che la riforma, nella sua attuale formulazione, presenti ancora delle lacune e non affronti adeguatamente i problemi strutturali della giustizia italiana."
In particolare, il Presidente dell'Anm ha sollevato preoccupazioni in merito alla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, un punto cardine della riforma Nordio. Secondo Parodi, "la separazione delle carriere, così come è stata pensata, rischia di indebolire l'autonomia e l'indipendenza della magistratura, compromettendo la terzietà del giudice e l'efficacia dell'azione penale." Ha poi continuato affermando: "Servono investimenti mirati per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione dei processi. Solo così potremo ridurre i tempi della giustizia e garantire un servizio più efficiente ai cittadini."
L'Anm ha annunciato che continuerà a seguire da vicino l'iter della riforma, presentando proposte e suggerimenti per migliorarne l'efficacia e la funzionalità.
Il dibattito sulla riforma della giustizia è quindi tutt'altro che concluso e si preannuncia un autunno caldo per il Governo e per la magistratura.
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