**Caso Calipari: La vedova invoca la verità processuale.**

```html

Calipari, la ferita ancora aperta: le parole della moglie al Tg2

Roma, 4 Marzo 2024 - Diciannove anni dopo la tragica scomparsa di Nicola Calipari, l'agente dei servizi segreti militari italiani che perse la vita il 4 marzo 2005 mentre scortava l'inviata del Manifesto appena liberata a Baghdad, la memoria è ancora viva. Le parole della moglie, rilasciate in un'intervista al Tg2, risuonano con forza e dignità.

"Non cercavo la condanna al colpevole, ma capire le responsabilità di quanto accaduto," ha dichiarato la signora Calipari. Un desiderio di verità, più che di vendetta, che emerge chiaro dalle sue parole. BR
L'incidente, avvenuto durante il trasferimento verso l'aeroporto di Baghdad, ha sempre sollevato interrogativi e ombre. Le ricostruzioni ufficiali non hanno mai convinto del tutto la famiglia e l'opinione pubblica. BR
La moglie di Nicola Calipari ha aggiunto: "Avrei voluto un processo per capire bene cosa è accaduto." Un processo che, secondo lei, avrebbe potuto fare luce su dinamiche e responsabilità che ancora oggi restano oscure. BR
La vicenda Calipari rimane una ferita aperta nella storia italiana, un evento che ha segnato profondamente la nostra coscienza collettiva. Il desiderio di verità e giustizia espresso dalla moglie è un monito a non dimenticare e a cercare sempre la chiarezza, anche a distanza di anni.

Il ricordo di Nicola Calipari, un uomo che ha sacrificato la sua vita per proteggere quella di un'altra persona, continua a vivere nel cuore di chi lo ha conosciuto e di chi crede nei valori di coraggio e abnegazione. BR
La sua storia è un esempio di dedizione al servizio dello Stato e un simbolo della complessità e dei rischi insiti nel lavoro degli agenti dei servizi segreti.

```

(04-03-2025 13:23)