**Calipari, la vedova: "La verità sul suo omicidio merita un'aula di tribunale."**
Scomparsa del Generale Calipari: la moglie chiede ancora verità, a quasi vent'anni dalla tragedia
Roma, [Data odierna] - A quasi vent'anni dalla tragica scomparsa del Generale Nicola Calipari, la moglie continua a cercare risposte chiare e definitive sulle circostanze della sua morte. Era il 4 marzo 2005 quando l'agente dei servizi segreti militari italiani perse la vita a Baghdad, mentre scortava l'inviata del Manifesto, Giuliana Sgrena, dopo la sua liberazione.
L'eco di quel giorno risuona ancora oggi. La versione ufficiale, più volte contestata, parlava di un tragico incidente, un conflitto a fuoco con militari americani a un posto di blocco. Ma le ombre e i dubbi persistono, alimentati dalle incongruenze e dalle versioni contrastanti emerse nel corso degli anni.
Intervenendo recentemente al TG2, la moglie del Generale Calipari ha ribadito il suo desiderio di verità. "Non cercavo la condanna al colpevole, ma capire le responsabilità di quanto accaduto", ha dichiarato con voce ferma ma addolorata. "Avrei voluto un processo per capire bene cosa è accaduto, per ricostruire con chiarezza gli eventi di quella notte".
Le sue parole riaccendono i riflettori su una vicenda che ha segnato profondamente la storia del nostro Paese e che, a distanza di anni, non ha ancora trovato una definitiva pacificazione. La richiesta di chiarezza, di verità e di giustizia risuona forte, un monito a non dimenticare e a non arrendersi di fronte alle zone d'ombra che ancora avvolgono la morte del Generale Calipari.
La speranza è che le istituzioni competenti possano riaprire un'indagine approfondita, al fine di fare piena luce su una vicenda complessa e dolorosa, per onorare la memoria di un servitore dello Stato e per dare finalmente una risposta alla sua famiglia.
Resta da capire se, a distanza di così tanto tempo, sarà ancora possibile ricostruire con certezza gli eventi e accertare le responsabilità. Ma la determinazione della moglie del Generale Calipari e la sua incessante richiesta di verità rappresentano un faro di speranza e un esempio di coraggio civile.
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