Salvini frena sulla spesa militare: "Basta truppe e armi"
Salvini sfida Palazzo Chigi: gazebo pacifisti e mobilitazione contro le spese militari
Matteo Salvini alza la posta in gioco. Ignorando le velate (e non) pressioni di Palazzo Chigi, il leader della Lega ha lanciato una mobilitazione per sabato e domenica, con gazebo in tutta Italia per raccogliere firme contro l'aumento delle spese militari e l'invio di truppe italiane all'estero. Una mossa che si configura come una chiara sfida al governo Meloni, aprendo un nuovo capitolo di tensioni interne alla maggioranza.
La scelta di Salvini di piazzare i gazebo, definiti "ultrapacifisti" da alcuni esponenti del partito, rappresenta una deviazione significativa dalla linea ufficiale del governo, che ha recentemente approvato l'invio di ulteriori aiuti militari all'Ucraina. La campagna del segretario leghista, incentrata sul tema del "No a truppe e altre spese militari", mira a capitalizzare il malcontento di una parte dell'elettorato, sempre più preoccupata per l'impatto economico della guerra e per l'eventuale coinvolgimento diretto dell'Italia in un conflitto più ampio.
La scelta dei gazebo, strumento di mobilitazione popolare spesso utilizzato dalla Lega, si inserisce in una strategia più ampia di Salvini, che negli ultimi mesi ha intensificato le critiche alla linea governativa su diversi temi, mostrando una crescente autonomia di azione. Questa iniziativa, però, rischia di mettere ulteriormente a dura prova la già fragile unità della maggioranza, con possibili ripercussioni sulle politiche governative.
L'obiettivo di Salvini è chiaro: rafforzare la propria posizione all'interno della coalizione e rilanciare l'immagine del partito come paladino dei ceti popolari, preoccupati per l'inflazione e l'aumento del costo della vita. La risposta di Palazzo Chigi, e soprattutto del premier Meloni, sarà fondamentale per comprendere l'evoluzione di questa nuova fase di tensione politica. La campagna di Salvini riuscirà a scalfire il sostegno al governo o si tradurrà in un fuoco di paglia? Le prossime settimane saranno cruciali per rispondere a queste domande.
La mobilitazione di sabato e domenica sarà attentamente monitorata, sia per il numero di partecipanti che per l'eventuale impatto sulla percezione pubblica delle politiche governative in materia di difesa e sicurezza internazionale. Sarà interessante osservare se questa iniziativa riuscirà a tradursi in un effettivo cambiamento nell'agenda politica del governo o se resterà un episodio isolato all'interno di una dialettica interna alla maggioranza.
Seguiranno aggiornamenti.
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