Mercati in calo: dazi in aumento, Milano crolla del 3,4% (4 marzo)

Dazi USA: Mercati in panico, oro vola, Bitcoin frena

Le nuove tariffe su Canada, Messico e Cina gettano un'ombra pesante sulle Borse globali. Piazza Affari crolla del 3,4%, mentre l'oro trova rifugio sicuro. Il Bitcoin mostra segni di debolezza.

La conferma dei dazi statunitensi su importazioni dal Canada (25%), dal Messico (25%) e dalla Cina (20%) ha scatenato una reazione a catena di vendite sui mercati finanziari globali. Gli investitori, colti alla sprovvista dalla decisione dell'amministrazione americana, hanno manifestato un netto aumento dell'avversione al rischio, riversandosi su asset considerati più sicuri.

L'oro, bene rifugio per eccellenza, ha registrato un'impennata significativa, beneficiando della fuga di capitali dalle azioni. Il prezzo dell'oro spot ha superato i 1600 dollari l'oncia, raggiungendo livelli non visti da mesi. Questa corsa all'oro riflette chiaramente l'incertezza e la preoccupazione diffuse tra gli operatori finanziari.

Anche il Bitcoin, pur considerato da alcuni un'alternativa alle valute tradizionali, non è riuscito a resistere all'ondata di vendite. La criptovaluta ha mostrato un significativo rallentamento, perdendo terreno rispetto ai giorni precedenti. La volatilità intrinseca del Bitcoin lo rende sensibile ai cambiamenti di sentiment del mercato, e la situazione attuale di incertezza globale ha chiaramente influito negativamente sulla sua performance.

Le Borse europee hanno chiuso la giornata in profondo rosso. Piazza Affari ha registrato il crollo più pesante, con un calo del 3,4%, riflettendo l'esposizione dell'economia italiana al commercio internazionale e la conseguente vulnerabilità ai dazi. Anche le altre principali piazze europee hanno accusato perdite significative, mostrando l'ampiezza dell'impatto negativo della notizia.

Gli analisti prevedono una maggiore volatilità nei prossimi giorni, con la situazione che rimane fortemente influenzata dall'evolversi della situazione geopolitica e dalle eventuali reazioni da parte dei governi coinvolti. La conferma dei dazi rappresenta un duro colpo per il commercio globale e rischia di innescare una spirale protezionistica dalle conseguenze imprevedibili. L'attenzione è ora rivolta alle possibili contromisure che Canada, Messico e Cina potrebbero adottare, e all'eventuale risposta dell'Unione Europea. Il futuro dei mercati appare incerto e dipenderà in larga misura dalle scelte che verranno prese nei prossimi giorni e settimane. La situazione richiederà un attento monitoraggio da parte degli investitori e un'analisi approfondita delle implicazioni economiche a lungo termine.

(04-03-2025 18:40)