Dazi Trump al 25%: la reazione di Cina e Canada

Trump e i dazi: la reazione di Cina e Canada

L'annuncio era nell'aria, ma la sua attuazione ha comunque scosso i mercati globali. Donald Trump ha effettivamente imposto dazi aggiuntivi del 25% su alcune importazioni cinesi, innescando una prevedibile reazione a catena da Pechino e Ottawa.

La decisione, giustificata dall'amministrazione americana con la necessità di contrastare le pratiche commerciali "sleali" della Cina, ha immediatamente provocato una nuova escalation delle tensioni commerciali tra le due maggiori potenze economiche del mondo. Il Dipartimento del Commercio americano ha specificato quali prodotti saranno colpiti dai dazi, un elenco che include beni tecnologici e componenti industriali di fondamentale importanza per diverse filiere produttive.

La risposta cinese non si è fatta attendere. Il Ministero del Commercio cinese ha annunciato misure di ritorsione, minacciando dazi su prodotti americani per un valore equivalente. Le dichiarazioni rilasciate da Pechino parlano di "protezione degli interessi nazionali" e di "difesa contro il protezionismo unilaterale". La situazione è resa ancora più complessa dalla delicatezza dei negoziati commerciali in corso tra Stati Uniti e Cina, ora messi a dura prova da questa nuova ondata di protezionismo.

Anche il Canada, stretto alleato degli Stati Uniti, ha espresso preoccupazione per la decisione di Trump. Il Ministro delle Finanze canadese ha sottolineato l'importanza del libero scambio e la necessità di un approccio multilaterale alle dispute commerciali, evidenziando il potenziale impatto negativo di queste misure sui mercati globali e sulle economie nazionali. Sebbene non abbia annunciato misure di ritorsione immediate, il governo canadese ha chiaramente espresso la propria contrarietà alla politica protezionistica americana.

Gli esperti prevedono un ulteriore peggioramento del clima di incertezza economica globale. L'impatto sui consumatori potrebbe essere significativo, con un aumento dei prezzi dei beni importati. Le imprese, soprattutto quelle operanti nel settore tecnologico e manifatturiero, si trovano ad affrontare un ambiente sempre più instabile e imprevedibile. La comunità internazionale guarda con apprensione all'evolversi della situazione, sperando in una rapida de-escalation del conflitto commerciale prima che le conseguenze diventino irreversibili. L'Organizzazione Mondiale del Commercio è chiamata a giocare un ruolo fondamentale nel mediare la controversia e riportare le parti ad un tavolo negoziale.

Il futuro dei rapporti commerciali tra Stati Uniti, Cina e Canada rimane incerto, appeso a un filo teso tra protezionismo e cooperazione. La sfida è quella di trovare un equilibrio che permetta di affrontare le legittime preoccupazioni in materia di commercio internazionale senza scatenare una guerra commerciale su scala globale con conseguenze economiche potenzialmente devastanti.

(04-03-2025 06:01)