Naufragio Concordia, si profila la semilibertà per Schettino. Il dolore dei familiari: "La sua pena non è adeguata".
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Concordia, si avvicina la semi-libertà per Schettino: Indignazione tra i familiari delle vittime
Grosseto - La prospettiva della semi-libertà per Francesco Schettino, l'ex comandante della Costa Concordia, ha scatenato un'ondata di sdegno e rabbia tra i familiari delle 32 vittime del naufragio avvenuto all'Isola del Giglio nel gennaio 2012. La notizia, che circola con insistenza negli ambienti giudiziari, vede il tribunale di sorveglianza di Firenze pronto a valutare la richiesta avanzata dai legali di Schettino, attualmente detenuto nel carcere di Rebibbia.
Secondo indiscrezioni, la decisione potrebbe arrivare già domani. La concessione della semi-libertà permetterebbe a Schettino di lasciare il carcere durante il giorno per svolgere attività lavorative o di volontariato, rientrando poi in cella la sera. Questa possibilità, prevista dalla legge per i detenuti che hanno scontato una parte della pena e dimostrato un percorso di reinserimento sociale, appare inaccettabile per i parenti delle vittime.
"È un'assurdità inaccettabile," ha dichiarato con voce rotta dalla commozione Sergio Girotti, padre di una delle vittime. "Quest'uomo ha sulla coscienza 32 vite e si appresta ad ottenere benefici che non merita minimamente. A mio avviso, meriterebbe 32 ergastoli." Girotti ha poi aggiunto che la famiglia sta valutando azioni legali per opporsi alla decisione, qualora venisse confermata.
Anche altre associazioni di familiari delle vittime hanno espresso la loro ferma opposizione alla semi-libertà di Schettino, definendola un'offesa alla memoria dei loro cari e una ferita che si riapre dopo anni di dolore. La vicenda continua a suscitare forti emozioni e a dividere l'opinione pubblica, tra chi invoca il rispetto della legge e chi chiede giustizia e punizione esemplare per il responsabile della tragedia.
Aggiornamenti seguiranno nelle prossime ore.
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