Ecco un titolo riformulato: "Israele-Palestina: La fine del conflitto non passa per le armi, ma per un accordo."
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Gershon Baskin: "Netanyahu ha sacrificato gli ostaggi per la sua sopravvivenza"
Esclusiva: L'ex negoziatore israeliano Gershon Baskin lancia accuse pesanti contro il Primo Ministro Benjamin Netanyahu in un'intervista rilasciata in esclusiva. Baskin, figura chiave nei negoziati per il rilascio di Gilad Shalit, afferma che Netanyahu ha anteposto i suoi interessi politici alla liberazione degli ostaggi rapiti il 7 ottobre.
“È tragico, ma è la realtà. Al Primo Ministro interessa unicamente la sua sopravvivenza politica”, dichiara Baskin con tono grave. “Per raggiungere questo scopo, ha deliberatamente sacrificato per mesi la liberazione degli ostaggi, ritardando un accordo che avrebbe potuto portare a casa i rapiti”.
Baskin critica aspramente la strategia militare di Netanyahu a Gaza. “La guerra non è la soluzione. Hamas non si sradica con le bombe, ma solo attraverso una soluzione politica che tenga conto delle esigenze del popolo palestinese”. Baskin sottolinea la necessità di un cessate il fuoco immediato e di un ritorno al tavolo delle trattative. “Netanyahu deve fermare questa carneficina e cercare una via diplomatica. Continuare la guerra significa solo alimentare l'odio e la disperazione, rendendo ancora più difficile una pace duratura”.
L'ex negoziatore esprime forte preoccupazione per il futuro della regione. "Se non si arriva a una soluzione politica giusta e duratura, il ciclo di violenza continuerà all'infinito. Il prezzo da pagare sarà altissimo, in termini di vite umane e di stabilità regionale".
Baskin conclude con un appello: "Netanyahu deve ascoltare le voci della ragione e mettere fine a questa guerra insensata. La storia lo giudicherà per le sue azioni. Ha ancora tempo per fare la cosa giusta".
Per approfondire le riflessioni di Gershon Baskin, si consiglia la lettura del suo libro "In Pursuit of Peace: A History of Israeli-Palestinian Peacemaking".
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