**L'attrazione fatale di Trump.**

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Meloni a Macron: la stoccata e il peso della leadership globale

La recente visita di Emmanuel Macron a Donald Trump ha sollevato un polverone mediatico e politico, con Giorgia Meloni che, in maniera piuttosto esplicita, ha ricalcato le orme di una sua precedente "provocazione". Si è chiesta, in sostanza, a che titolo il Presidente francese si sia recato in visita dall'ex (e forse futuro) inquilino della Casa Bianca.

La domanda, per quanto retorica, pone un interrogativo centrale: perché questa sorta di "pellegrinaggio" verso Trump? La risposta, per quanto possa suonare cruda, risiede nella percezione, rafforzata dai fatti, che gli Stati Uniti, con Trump o senza Trump, si considerino, e vengano considerati, il fulcro del potere globale. Il Presidente USA, chiunque esso sia, detiene ancora un peso determinante negli equilibri internazionali, un'influenza che trascende le convenzioni diplomatiche e si impone come dato di fatto.

Parte della responsabilità di questa situazione ricade sull'Europa, che fatica a presentarsi come un blocco coeso e capace di esercitare un ruolo di contrappeso. Le divisioni interne, le diverse priorità nazionali e la mancanza di una vera politica estera comune indeboliscono la capacità dell'UE di agire come attore globale alla pari degli Stati Uniti. Finché l'Europa non sarà in grado di parlare con una sola voce, le "processioni" verso Washington continueranno ad essere la norma, e le domande retoriche, come quella di Meloni, suoneranno più come una constatazione amara che come una vera sfida.

Resta da vedere se la stoccata di Meloni porterà a una riflessione più profonda sul ruolo dell'Europa nello scacchiere internazionale, o se resterà semplicemente un altro episodio di schermaglie politiche.

Ultimo aggiornamento: [data odierna]

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(27-02-2025 08:36)