Addio a Boris Spasskij, genio degli scacchi e decimo iridato.

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Lutto nel mondo degli scacchi: addio a Boris Spasskij, leggenda e simbolo di un'era



Il mondo degli scacchi è in lutto per la scomparsa di Boris Spasskij, decimo campione del mondo, spentosi quest'anno all'età di 87 anni. Spasskij, una figura iconica non solo per la sua straordinaria abilità sulla scacchiera, ma anche per il suo ruolo simbolico durante la Guerra Fredda, ha lasciato un segno indelebile nella storia dello sport e della cultura.

Al vertice del mondo degli scacchi dal 1969 per un triennio, Spasskij ha conquistato ben otto medaglie d'oro alle Olimpiadi degli scacchi, dimostrando una costanza e una superiorità che lo hanno consacrato come uno dei più grandi di sempre. Ma è il 1972 l'anno che lo ha consegnato definitivamente alla leggenda. Quel match, giocato a Reykjavík, in Islanda, contro lo statunitense *Bobby Fischer*, non fu solo una sfida per il titolo mondiale, ma un vero e proprio scontro tra due superpotenze, un'allegoria della Guerra Fredda giocata a suon di mosse.

La sua sportività e fair play, anche nella sconfitta contro Fischer, lo hanno reso un esempio per generazioni di scacchisti. Nonostante la rivalità intensa e il clima politico teso, Spasskij mantenne sempre un atteggiamento rispettoso e cavalleresco nei confronti del suo avversario, dimostrando una grandezza umana pari alla sua genialità scacchistica. Il ricordo di Boris Spasskij rimarrà vivo nella memoria di tutti gli appassionati di scacchi, un simbolo di talento, eleganza e sportività.```

(27-02-2025 20:00)