Processo Pifferi: Alessia assente per presunte violenze subite in cella. La sorella denuncia: "Un incubo".
**Negato l'accesso ai documenti dell'inchiesta bis sulle psicologhe nel caso Pifferi**
Milano - La vicenda della piccola Diana, morta di stenti a soli 18 mesi, continua a scuotere l'opinione pubblica. Oggi, durante l'udienza del processo a carico della madre, si è assistito a un nuovo colpo di scena: il giudice ha respinto la richiesta dell'avvocato di parte civile di acquisire i documenti relativi all'inchiesta bis sulle psicologhe che ebbero in cura la donna.
La richiesta, motivata dalla necessità di fare piena luce sullo stato psicologico della donna e sulla sua capacità di intendere e di volere al momento dei fatti, è stata ritenuta inammissibile dal giudice, che ha sottolineato come l'inchiesta sia ancora in corso e l'acquisizione dei documenti potrebbe pregiudicare le indagini.
La decisione ha suscitato forti polemiche da parte della parte civile, che ha espresso il proprio disappunto e la propria preoccupazione per un processo che, a loro dire, rischia di non fare piena luce sulla verità. **_“Ci troviamo di fronte a un muro di gomma”_**, ha dichiarato l'avvocato. _“Vogliamo capire se ci sono state negligenze o omissioni che hanno contribuito a questa tragedia”_.
Nel frattempo, le condizioni della donna in carcere sembrano peggiorare. Secondo quanto riportato da alcuni media, la donna avrebbe subito un'aggressione da parte di altre detenute. La sorella della donna, presente in aula, ha commentato: **"Questo processo è un inferno"**.
Il processo è stato rinviato alla prossima settimana per l'audizione di nuovi testimoni. La speranza è che si possa fare chiarezza su una vicenda che ha sconvolto l'Italia intera e dare giustizia alla piccola Diana.
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