Ecco una possibile riformulazione: **Marco: 100 maratone in 100 città per dire no al bullismo**
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Marco, da "Polpetta" a Maratoneta Eroico: 4.200 km per Dire No al Bullismo
Un viaggio epico, una sfida personale trasformata in un messaggio di speranza. Marco, un giovane uomo che porta ancora con sé il ricordo di un soprannome ingombrante, "Polpetta", affibbiatogli durante l'infanzia, sta compiendo un'impresa incredibile: correre 100 maratone in 100 città diverse, attraversando l'intera Italia. Un percorso di oltre 4.200 km che rappresenta molto più di una semplice prova atletica.
Quest'anno, Marco ha deciso di trasformare il dolore del passato in forza motrice. Le tappe del suo viaggio sono documentate quotidianamente sui social media, dove condivide non solo le foto delle città che visita, ma anche immagini di quando era bambino, accompagnate da riflessioni profonde sul bullismo e sull'importanza di accettarsi e volersi bene.
La sua iniziativa ha rapidamente raccolto un'ondata di sostegno e ammirazione. Molti lo seguono virtualmente, incoraggiandolo ad ogni chilometro.
Le storie di chi ha vissuto esperienze simili si moltiplicano sotto i suoi post, creando una vera e propria comunità di supporto reciproco.
Marco non è solo un atleta; è un simbolo. È la dimostrazione che le ferite del passato possono essere cicatrizzate e trasformate in opportunità per aiutare gli altri.
Il suo obiettivo è chiaro: sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema del bullismo e ispirare chi ne è vittima a trovare la forza di reagire e a non arrendersi mai.
La sua iniziativa ha attirato l'attenzione di diverse associazioni che si occupano di contrasto al bullismo.
Si prevede che, al termine del suo viaggio, Marco collaborerà con queste realtà per sviluppare progetti educativi nelle scuole e per offrire sostegno psicologico ai giovani che ne hanno bisogno.
Per seguire da vicino l'avventura di Marco e contribuire alla sua causa, è possibile visitare il suo profilo Instagram, dove condivide aggiornamenti costanti sul suo percorso e raccoglie fondi per le associazioni che supporta.
La storia di Marco è un faro di speranza. Un esempio di come la resilienza e la determinazione possano trasformare un'esperienza negativa in un potente messaggio di cambiamento.
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