Di Pietro attacca l'Anm: sciopero dei magistrati "incomprensibile e illegittimo"
Di Pietro fulmina l'Anm: "Sciopero magistrati incomprensibile e incostituzionale"
Antonio Di Pietro, ex magistrato e protagonista indiscusso della lotta alla corruzione, non usa mezzi termini per commentare lo sciopero dei magistrati indetto dall'Associazione Nazionale Magistrati (Anm). In un'intervista rilasciata a RaiNews, Di Pietro ha espresso tutta la sua disapprovazione, definendo lo sciopero "incomprensibile e improprio dal punto di vista costituzionale".
Ricordando il suo passato in magistratura, Di Pietro ha dichiarato: "Se fossi ancora un magistrato, farei come il 2 novembre 1991...". Un riferimento chiaro al suo impegno costante nella lotta contro la criminalità organizzata, un impegno che, a suo dire, è oggi messo in discussione da una scelta che considera dannosa per l'immagine e l'efficacia della giustizia italiana. "Questo sciopero – ha proseguito Di Pietro – rischia di alimentare un clima di sfiducia nei confronti delle istituzioni, proprio nel momento in cui è fondamentale mantenere alta la guardia contro ogni forma di illegalità."
L'ex magistrato ha poi criticato duramente l'Anm, accusandola di aver perso di vista il vero obiettivo del lavoro giudiziario: la giustizia. Di Pietro ha sottolineato l'importanza del rispetto delle leggi e delle procedure, affermando che "lo sciopero è uno strumento che dovrebbe essere utilizzato solo in casi estremi e con la massima ponderazione, non certo per pressioni politiche o per manifestare disagi interni alla categoria."
Le dichiarazioni di Di Pietro hanno suscitato un ampio dibattito, con diverse reazioni provenienti sia da ambienti politici che da rappresentanti dell'Anm. La posizione dell'ex magistrato si pone in netto contrasto con quella dell'Associazione, che ha motivato lo sciopero con la necessità di difendere l'indipendenza della magistratura e denunciare le criticità del sistema giudiziario italiano. Resta da capire se questo duro attacco contribuirà a stemperare le tensioni o, al contrario, ad acuirle ulteriormente. La discussione sulla legittimità e l'opportunità dello sciopero dei magistrati è destinata a proseguire, con Di Pietro che si pone come voce critica e autorevole nel cuore del dibattito.
L'eredità del 2 novembre 1991 rimane un punto di riferimento forte nel discorso di Di Pietro, un simbolo di impegno civile che oggi, a suo avviso, sembra messo in secondo piano dalle azioni dell'Anm. Il suo appello alla responsabilità e al rispetto delle istituzioni si inserisce in un contesto complesso, in cui la credibilità della giustizia italiana è costantemente messa alla prova.
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