Due centosessanta ebrei italiani contro la pulizia etnica.
L'Italia non sia complice: 200 ebrei e intellettuali contro la pulizia etnica in Israele
Un appello vibrante, una voce corale che si leva contro la violenza e l'escalation del conflitto israelo-palestinese. Oltre 200 ebrei e intellettuali italiani, tra cui figure di spicco come Gad Lerner e Roberto Saviano, hanno sottoscritto un accorato documento pubblicato su La Repubblica e Il Manifesto, intitolato "L'Italia non sia complice". Il testo, denso di indignazione e preoccupazione, condanna senza mezzi termini le azioni che stanno portando a una pulizia etnica delle popolazioni palestinesi nei territori occupati.
"Siamo testimoni di una situazione drammatica, di una violenza inaccettabile che rischia di cancellare un intero popolo", si legge nel documento. L'appello non si limita a una semplice condanna, ma chiede al governo italiano un intervento deciso e concreto per fermare le violazioni dei diritti umani e per promuovere una soluzione pacifica e giusta al conflitto. Si sottolinea con forza la necessità di un'azione diplomatica incisiva da parte dell'Italia, che non può rimanere spettatrice silenziosa di fronte a quanto sta accadendo.
Gad Lerner, giornalista e scrittore, ha commentato l'iniziativa affermando: "Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a questa tragedia. Il silenzio è complicità. Dobbiamo alzare la voce, chiedere giustizia e pace per tutti." Anche Roberto Saviano, noto per il suo impegno civile, ha espresso la sua piena adesione all'appello, sottolineando l'urgenza di una risposta internazionale forte e unitaria.
Il documento evidenzia la preoccupazione per la sorte dei civili palestinesi, vittime di sfollamenti forzati, demolizioni di abitazioni e limitazioni sistematiche dei diritti fondamentali. Si fa appello alla coscienza collettiva, ricordando che la pace e la giustizia sono valori imprescindibili e che la comunità internazionale ha il dovere morale di intervenire per proteggere le popolazioni vulnerabili.
"L'Italia, Paese che ha conosciuto l'orrore della persecuzione e della violenza, non può e non deve essere complice di una nuova tragedia. È tempo di agire, di fare sentire la propria voce con determinazione", concludono gli intellettuali firmatari. L'appello rappresenta un potente grido di allarme, un monito rivolto non solo al governo italiano, ma a tutta l'opinione pubblica, invitando a un'attenta riflessione sulle conseguenze del conflitto e sulla necessità di un impegno collettivo per la pace.
Si spera che questo appello, sostenuto da personalità così autorevoli, possa contribuire a sensibilizzare l'opinione pubblica internazionale e spingere verso una risoluzione pacifica e duratura del conflitto israelo-palestinese.
Per leggere il testo integrale dell'appello, potete cercare online "Appello ebrei intellettuali italiani Israele".
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