Due centinaia di ebrei italiani contro la pulizia etnica.
L'Italia non sia complice: 200 ebrei e intellettuali contro la pulizia etnica in Israele
Un appello vibrante, un grido di dolore e di speranza. Oltre 200 ebrei e intellettuali italiani, tra cui figure di spicco come Gad Lerner e Roberto Saviano, hanno firmato un accorato documento pubblicato su La Repubblica e Il Manifesto, denunciando la situazione in Israele e chiedendo all'Italia di non rimanere silente di fronte a ciò che definiscono una "pulizia etnica".
Il testo, pubblicato recentemente, non usa mezzi termini. Con parole forti e dirette, gli intellettuali firmatari condannano le azioni del governo israeliano nei confronti della popolazione palestinese, sottolineando la necessità di una ferma condanna internazionale. L'appello non si limita a una semplice condanna morale, ma sollecita il governo italiano ad assumere un ruolo attivo nella difesa dei diritti umani e nell'impedire che la situazione degeneri ulteriormente. Si parla di responsabilità, di una posizione chiara e inequivocabile che l'Italia deve assumere sulla scena internazionale, senza cedere a ipocrisie o a equilibri geopolitici che antepongano gli interessi strategici alla difesa dei diritti umani fondamentali.
Gad Lerner, da sempre voce critica nei confronti delle politiche israeliane, ha commentato l'iniziativa evidenziando la necessità di una presa di posizione forte e inequivocabile da parte dell'Italia. Similmente, Roberto Saviano, ha sottolineato l'importanza del ruolo della società civile nel denunciare le violazioni dei diritti umani e nel chiedere giustizia per le vittime.
Il documento, che rappresenta un'importante testimonianza di impegno civile e di responsabilità morale, chiama in causa direttamente il governo italiano, invitandolo ad agire concretamente per contrastare la violenza e a sostenere la soluzione a due stati, basata sulla giustizia e sul rispetto del diritto internazionale. La firma di così tanti intellettuali ebrei, conferisce all'appello un peso specifico ancora maggiore, smascherando chi cerca di strumentalizzare il dibattito sulla questione israelo-palestinese.
L'appello si conclude con un accorato invito alla pace e alla giustizia, un appello rivolto non solo al governo italiano, ma a tutta la comunità internazionale, affinché si assuma la propria responsabilità morale e politica di fronte a una grave crisi umanitaria. La speranza è che questo documento, così forte e denso di significati, possa contribuire ad alimentare un dibattito serio e costruttivo, lontano da pregiudizi e ideologismi, e finalmente indirizzato alla ricerca di una soluzione giusta e duratura al conflitto israelo-palestinese. La firma di 200 personalità di spicco è un segnale potente che non può essere ignorato.
L'intero testo dell'appello è disponibile online su La Repubblica e su Il Manifesto.
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