Nessuna trattativa su territori occupati: la posizione di Mosca

Peskov ribadisce: i territori annessi sono "parte indivisibile della Russia"

Mosca non negozierà su ciò che considera legittimamente proprio, afferma il portavoce del Cremlino.

Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha ribadito con fermezza la posizione di Mosca riguardo ai territori ucraini annessi illegalmente dalla Russia a settembre 2022. In una recente dichiarazione, Peskov ha sottolineato che queste regioni, incluse Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson, sono considerate parte integrante e indivisibile della Federazione Russa. Questa affermazione arriva in un momento di crescente tensione tra Russia e Ucraina, e getta un'ombra pesante sulle prospettive di una possibile soluzione negoziata al conflitto.

"Su questi territori non ci saranno trattative", ha dichiarato Peskov, ribadendo la linea dura del Cremlino. La dichiarazione del portavoce chiarisce ulteriormente la posizione di Mosca, che si rifiuta di riconoscere la sovranità dell'Ucraina su queste aree, nonostante le condanne internazionali e le risoluzioni delle Nazioni Unite che denunciano l'annessione illegale come violazione del diritto internazionale.

Questa posizione intransigente complica ulteriormente gli sforzi diplomatici per raggiungere una pace duratura. Molti osservatori internazionali ritengono che la rivendicazione russa su questi territori rappresenti un ostacolo insormontabile per qualsiasi negoziato serio. La comunità internazionale continua a chiedere a Mosca di ritirare le sue truppe dal territorio ucraino e di rispettare l'integrità territoriale dell'Ucraina, ma le parole di Peskov sembrano indicare una mancanza di volontà da parte della Russia di cedere a queste richieste.

La fermezza di Peskov riflette la crescente retorica nazionalista in Russia, che tende a presentare il conflitto come una lotta esistenziale per la sicurezza nazionale. Questa narrativa, ampiamente diffusa dai media statali russi, rende ancora più difficile immaginare un compromesso che possa soddisfare entrambe le parti. La situazione resta quindi altamente tesa, con il rischio di una prolungata escalation del conflitto.

La dichiarazione di Peskov evidenzia la complessità e la pericolosità della situazione geopolitica attuale. La mancanza di volontà da parte russa di negoziare su territori occupati illegittimamente rappresenta un serio ostacolo alla pace, sollevando timori per la sicurezza regionale e globale. È fondamentale che la comunità internazionale continui a esercitare pressione su Mosca per trovare una soluzione pacifica che rispetti il diritto internazionale e l'integrità territoriale dell'Ucraina. Il futuro della regione e, potenzialmente, della sicurezza globale, dipende da una risoluzione diplomatica efficace e tempestiva.

(27-02-2025 12:35)