Il libro di Sinwar fa discutere: accuse di indegnità e pericolosità.
Sapienza nel mirino: Libro di Sinwar e polemica sull'iniziativa palestinese
Una forte polemica sta scuotendo la Sapienza Università di Roma a seguito dell'annuncio di un'iniziativa promossa da attivisti palestinesi e musulmani per il 5 marzo nella Facoltà di Fisica. L'evento, incentrato sulla presentazione di un libro di Ismail Haniyeh, leader di Hamas, ha già suscitato dure reazioni da parte di esponenti politici e religiosi.
Donzelli, deputato di Fratelli d'Italia, ha definito l'iniziativa "indegna", sottolineando l'inaccettabilità di ospitare un evento legato ad un esponente di un'organizzazione considerata terroristica da molti paesi. Le sue parole sono state condivise da numerosi esponenti politici di centrodestra, che hanno espresso preoccupazione per la possibile strumentalizzazione dell'università a fini politici.
Anche la comunità ebraica ha manifestato forti perplessità. Ruth Dureghello, presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), ha parlato di un evento "pericoloso", esprimendo preoccupazione per la potenziale normalizzazione di una figura associata a posizioni anti-israeliane e alla violenza. L'UCEI ha chiesto alla Sapienza di rivalutare la decisione di ospitare l'iniziativa, evidenziando la necessità di garantire un ambiente universitario libero da ogni forma di incitamento all'odio e alla discriminazione.
La Facoltà di Fisica non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale in merito, ma la pressione politica e mediatica è destinata ad aumentare nelle prossime ore. La vicenda pone interrogativi cruciali sul ruolo delle università come spazi di dibattito pubblico e sulla necessità di contemperare la libertà di espressione con la responsabilità di evitare la diffusione di messaggi di odio e di violenza.
La questione solleva un ampio dibattito sul bilanciamento tra libertà accademica e responsabilità sociale, chiedendosi se l'università debba fornire un palcoscenico a tutte le voci, anche quelle più controverse, oppure se debba avere un ruolo più attivo nel selezionare gli eventi in base al loro contenuto e alle potenziali conseguenze.
L'attenzione mediatica sull'evento è alta, e si attende una risposta ufficiale da parte della Sapienza per chiarire la propria posizione e le modalità di gestione di un evento così delicato e divisivo. Il caso Sapienza rischia di aprire una nuova fase di confronto sulla gestione della libertà di espressione all'interno delle istituzioni universitarie italiane.
(