Sei minuti di attesa e musica: la tragedia del Natisone
La rabbia della mamma di Patrizia: "Nessun supporto, solo musica in attesa"
Cividale del Friuli, - Indignazione e dolore lacerano il cuore di Adriana Cormos, madre di Patrizia, una delle tre giovani vittime della tragedia del Natisone. La donna, distrutta dal lutto, ha rivolto parole durissime contro le istituzioni, accusandole di non aver fornito il necessario supporto ai ragazzi in difficoltà quella tragica notte. "Sei minuti al telefono con la musica in sottofondo, mentre i miei figli stavano morendo", ha urlato disperata, riferendosi alla telefonata di aiuto fatta dai ragazzi prima del dramma. Questa terribile rivelazione getta un'ombra ancora più cupa sulla vicenda, alimentando le polemiche già in corso sulla gestione dei soccorsi.
L'ipotesi di omicidio colposo nei confronti di quattro persone, tra cui personale dei soccorsi, ha ulteriormente infiammato la situazione. L'accusa di negligenza è pesante, e la testimonianza di Adriana Cormos diventa un elemento chiave per ricostruire la dinamica dei fatti e comprendere se effettivamente i ritardi e la presunta mancanza di assistenza abbiano contribuito al tragico epilogo. La donna ha raccontato del disperato tentativo dei figli di ottenere aiuto, del senso di impotenza e abbandono che li ha avvolti mentre aspettavano invano l'arrivo dei soccorsi. "Non li hanno supportati, li hanno lasciati soli a morire", ha ripetuto con la voce rotta dal pianto.
La tragedia del Natisone ha scosso profondamente l'intera comunità, sollevando interrogativi cruciali sul sistema di emergenza e sulla capacità di risposta in situazioni di pericolo estremo. La Procura sta conducendo indagini approfondite per accertare le responsabilità e fare luce su quanto accaduto. La richiesta di giustizia da parte di Adriana Cormos, così come delle altre famiglie colpite, è forte e chiede verità e chiarezza su una vicenda che ha lasciato un segno indelebile nel cuore di tutti.
Intanto, la comunità di Cividale si stringe attorno alle famiglie delle vittime, offrendo supporto e cercando di elaborare il dolore collettivo. La speranza è che le indagini possano portare alla luce la verità e che si possano evitare simili tragedie in futuro, migliorando i sistemi di soccorso e garantendo assistenza tempestiva ed efficace a chi si trova in situazioni di pericolo. L'eco di questa tragedia risuona ancora forte, un grido di dolore che chiede giustizia e un'attenta riflessione sulla sicurezza e l'efficacia dei servizi di soccorso.
La ricostruzione della dinamica dei fatti è in corso, e ulteriori aggiornamenti saranno pubblicati non appena disponibili.
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