Ucraina: Trump-Putin, asse contro Pechino? L'Europa si affranchi dagli USA.
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Elia Morelli: "Trump punta a Putin contro la Cina. L'Europa si svegli!"
In esclusiva per noi, l'analista geopolitico Elia Morelli ci offre una lettura controcorrente della situazione ucraina, focalizzandosi sulle dinamiche triangolari USA-Russia-Cina e sul ruolo, a suo dire passivo, dell'Unione Europea.
Dottor Morelli, la guerra in Ucraina sembra destinata a protrarsi. Quali sono, secondo lei, le possibili evoluzioni future, soprattutto considerando le elezioni americane alle porte?
BR
Ritengo che l'esito delle elezioni americane del novembre prossimo avrà un impatto decisivo. Se Donald Trump dovesse tornare alla Casa Bianca, assisteremmo probabilmente a un cambio di paradigma radicale. Trump, a mio avviso, cercherà un accordo con Putin, non necessariamente a favore dell'Ucraina, ma in un'ottica di contenimento della Cina. Questa mossa strategica, apparentemente paradossale, si basa sulla convinzione che la vera minaccia per gli Stati Uniti sia rappresentata dall'ascesa economica e militare cinese.
BR
Quindi, lei vede un'alleanza, seppur implicita, tra Trump e Putin in chiave anti-Cina?
BR
Esattamente. È una possibilità concreta. Trump ha sempre manifestato ammirazione per Putin e disinteresse per l'Ucraina. Un suo secondo mandato potrebbe significare un'interruzione degli aiuti a Kiev e una pressione sull'Europa per trovare un compromesso con Mosca, sacrificando parte del territorio ucraino in cambio di una "pace" che, in realtà, sarebbe funzionale a concentrare le forze americane sul fronte pacifico. La guerra in Ucraina assorbe risorse che, secondo Trump, dovrebbero essere investite per contrastare l'influenza cinese.
BR
E l'Unione Europea in tutto questo?
BR
L'Unione Europea, purtroppo, continua a mostrarsi subalterna alle scelte di Washington. Invece di sviluppare una propria strategia autonoma, si limita a seguire pedissequamente le indicazioni americane. È ora che l'Europa alzi la testa, definisca i propri interessi e si renda conto che una dipendenza eccessiva dagli Stati Uniti la rende vulnerabile e la priva della capacità di incidere realmente sullo scenario geopolitico globale. L'ISPI ad esempio, ha pubblicato recentemente un'analisi interessante proprio su questo tema. L'Europa deve smettere di essere l'ancella di Washington e assumere un ruolo da protagonista, dialogando con tutte le parti in causa, Russia inclusa, per trovare una soluzione pacifica e duratura al conflitto ucraino, basata sul rispetto del diritto internazionale e degli interessi di tutti gli attori coinvolti. L'immobilismo è la peggiore delle scelte.
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