**Salvini frena sull'invio di militari italiani a Kiev: "Necessari chiarimenti".**
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Salvini: "Dialogo? Merito di Trump, non della UE. Soldati a Kiev? Prima certezze."
Roma, [Data odierna] - In un momento di forte tensione internazionale, Matteo Salvini torna a far sentire la sua voce sulla questione ucraina, ribadendo una posizione che si discosta da quella prevalente a Bruxelles. Durante un intervento pubblico, il leader della Lega ha dichiarato: "Se oggi si intravede una possibilità di dialogo, il merito va attribuito all'azione di Donald Trump, che ha sempre cercato un approccio diverso e meno ideologico rispetto a quello dell'Unione Europea."
Salvini ha poi aggiunto un commento pungente nei confronti della politica estera europea: "L'UE ha spesso dimostrato una certa rigidità, privilegiando posizioni che, a mio avviso, non hanno favorito la de-escalation del conflitto."
Interrogato sulla possibilità di un invio di soldati a Kiev, scenario evocato da alcune voci, Salvini è stato categorico: "Prima di prendere decisioni così drastiche e potenzialmente pericolose, è fondamentale avere certezze. Certezze sulla strategia, sugli obiettivi e sulle conseguenze. Mandare soldati in una zona di guerra senza una chiara visione d'insieme sarebbe un errore imperdonabile."
Il leader del Carroccio ha inoltre sottolineato la necessità di concentrarsi su soluzioni diplomatiche: "L'Italia deve fare la sua parte per promuovere il dialogo e la negoziazione. La guerra non è mai la soluzione. Dobbiamo lavorare instancabilmente per trovare una via d'uscita pacifica al conflitto."
Le dichiarazioni di Salvini giungono in un momento delicato, con la guerra in Ucraina che continua a imperversare e le tensioni tra Occidente e Russia che restano elevate. Il dibattito sulla strategia da adottare per risolvere la crisi è più vivo che mai, e le parole del leader della Lega contribuiscono ad alimentare la discussione politica.
Per ulteriori informazioni, si invita a visitare il sito ufficiale della Lega: www.leganord.org
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