Ferrari: accuse di paragoni a causa dell'aiuto ai migranti. Casarini parla di "accordi indicibili".

Sacerdote preso di mira: attacco informatico "governativo" simile a quello contro Casarini e Ferrari

Un sacerdote italiano è stato recentemente avvisato da Meta di essere stato bersaglio di un sofisticato attacco informatico, orchestrato da "entità governative non meglio identificate". La notifica, giunta a febbraio 2024, presenta inquietanti similitudini con quelle ricevute in passato da attivisti come Luca Casarini e dal sacerdote Don Mattia Ferrari. La gravità della situazione è accentuata dalla natura "sostenuta" dell'attacco, suggerendo una campagna mirata e prolungata nel tempo.

"Sono profondamente preoccupato," ha dichiarato il sacerdote, che per ovvie ragioni di sicurezza preferisce rimanere anonimo. "Questo attacco mi ha colto di sorpresa. Non capisco perché io, un semplice sacerdote che si dedica al servizio della comunità, dovrei essere preso di mira in questo modo."

La somiglianza con i casi di Casarini e Ferrari è significativa. Anche loro sono stati bersaglio di attacchi informatici simili, attribuiti a forze governative, e tutti e tre condividono un comune denominatore: l'impegno nell'assistenza ai migranti. Casarini, noto attivista per i diritti umani, ha commentato l'accaduto affermando: "Questi attacchi rivelano l'esistenza di oscuri accordi indicibili, volti a silenziare chi si batte per i più deboli." La sua dichiarazione suggerisce un'organizzazione sistematica di intimidazione verso coloro che si occupano di questioni di migrazione.

L'episodio solleva serie preoccupazioni sulla sicurezza informatica degli attivisti e delle persone impegnate nel sociale. L'utilizzo di risorse governative per attaccare individui che si battono per i diritti umani rappresenta una grave violazione della privacy e della libertà di espressione. L'anonimato del sacerdote, imposto dalla necessità di proteggerlo da ulteriori aggressioni, evidenzia la fragilità della posizione di coloro che si espongono pubblicamente in difesa dei più vulnerabili.

Le autorità italiane sono tenute ad aprire un'inchiesta approfondita per identificare i responsabili di questi attacchi e garantire la sicurezza di coloro che si dedicano alla difesa dei diritti umani e all'assistenza ai migranti. La trasparenza e l'azione concreta sono fondamentali per contrastare simili forme di intimidazione e garantire il rispetto dei principi democratici.

Si attende un'ulteriore dichiarazione da parte delle autorità competenti. La vicenda solleva interrogativi cruciali sul ruolo delle istituzioni nella protezione dei cittadini e sulla necessità di rafforzare i meccanismi di sicurezza informatica a difesa degli attivisti e di quanti operano in settori delicati come quello dell'accoglienza dei migranti.

(25-02-2025 16:35)