Spyware, un anno di sorveglianza su don Ferrari: Schlein attacca Meloni
Caso Paragon: Il mistero del telefono del sacerdote e le accuse a Meloni
Il caso Paragon si infittisce. L'attacco hacker al telefono di don Mattia Ferrari, sacerdote e attivista impegnato in varie iniziative sociali, è sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti. Le indagini, ancora in corso, hanno rivelato che l'intrusione nel dispositivo del sacerdote è iniziata lo stesso giorno dell'attacco informatico subito da Luca Casarini, fondatore dell'organizzazione Mediterranea. Una coincidenza inquietante che alimenta sospetti e interrogativi.
"Meloni scappa senza dirci di chi è la responsabilità", ha tuonato Matteo Renzi, attaccando duramente il governo. L'ex premier ha sollevato forti critiche riguardo alla gestione della vicenda da parte dell'Esecutivo, accusandolo di mancanza di trasparenza e di un atteggiamento evasivo di fronte alle richieste di chiarimenti.
Anche Elly Schlein, leader del Partito Democratico, si è unita al coro delle proteste, chiedendo a gran voce a Giorgia Meloni di "smettere di scappare" e di fornire spiegazioni esaustive sulla vicenda. Schlein ha sottolineato la gravità degli attacchi informatici subiti da attivisti e figure religiose impegnate in attività di solidarietà e difesa dei diritti umani, chiedendo un'azione decisa da parte del governo per fare luce su quanto accaduto e garantire la sicurezza di tutti i cittadini.
La questione solleva preoccupazioni sulla sicurezza informatica e sulla possibilità di infiltrazioni e sorveglianze illegali. L'ipotesi che gli attacchi siano correlati e parte di una strategia più ampia non può essere scartata. L'attenzione è ora rivolta alle indagini, che dovranno chiarire le dinamiche dell'accaduto, identificare i responsabili e accertare eventuali connessioni tra i diversi episodi di spionaggio digitale.
Don Mattia Ferrari, nel frattempo, ha confermato di aver subito un attacco informatico di lunga durata, esteso per circa un anno. L'entità dei dati compromessi e le possibili conseguenze di questa violazione sono ancora oggetto di valutazione. La vicenda si presenta come un grave attacco alla privacy e alla libertà di espressione, e la sua risoluzione è fondamentale per garantire la sicurezza e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
L'opinione pubblica attende con ansia gli sviluppi delle indagini, sperando che si faccia piena luce su questo intricato caso e che si possano individuare e punire i responsabili di questi gravi atti.
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