Pioltello: solo un tecnico condannato, manager RFI assolti
Disastro di Pioltello: Assolti i manager RFI, condannato un tecnico
Una sentenza che lascia un amaro sapore di incompletezza. Il Tribunale di Milano ha emesso la sua decisione sul tragico deragliamento del treno regionale Milano-Cremona avvenuto a Pioltello nel 2018, causando la morte di tre persone e il ferimento di decine di altre. La sentenza, pubblicata oggi, ha visto l'assoluzione di tutti i manager di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) imputati, mentre un solo tecnico è stato condannato per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime.
La decisione dei giudici ha suscitato immediate reazioni. Le famiglie delle vittime, assistite dagli avvocati Avvocati per la Comunità, hanno espresso profonda delusione, sottolineando l'inadeguatezza delle motivazioni che hanno portato all'assoluzione dei vertici di RFI. Si chiedono come sia possibile che, di fronte a una tragedia di tale portata, le responsabilità siano state attribuite quasi esclusivamente a un singolo tecnico, senza un'analisi approfondita del ruolo delle figure apicali nell'organizzazione e nella gestione della sicurezza ferroviaria.
Il processo, durato anni, ha visto un susseguirsi di testimonianze e perizie, che hanno cercato di ricostruire le cause del disastro. Al centro del dibattimento si è posta la questione della manutenzione della linea ferroviaria e della sorveglianza delle infrastrutture. Secondo l'accusa, la mancata manutenzione e le carenze di controllo avrebbero contribuito in modo determinante al disastro. La sentenza, però, sembra aver ritenuto insufficienti le prove per dimostrare la responsabilità dei manager, focalizzandosi invece sulla condotta del tecnico condannato.
La questione, però, va oltre la semplice condanna o assoluzione di singoli individui. Si tratta di capire se il sistema di sicurezza ferroviaria italiano sia effettivamente in grado di prevenire simili tragedie. L'assoluzione dei manager solleva dubbi sull'efficacia dei controlli e sulla responsabilità di chi occupa posizioni di vertice nelle grandi aziende pubbliche. Le famiglie delle vittime si dicono pronte a ricorrere in appello, determinate a ottenere giustizia e a far luce su tutte le responsabilità del disastro di Pioltello.
La sentenza, inevitabilmente, riapre il dibattito sulla sicurezza ferroviaria in Italia e sulla necessità di una maggiore trasparenza e responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti, dai tecnici ai dirigenti, per evitare che tragedie simili si ripetano in futuro. La strada per la verità e per la giustizia, a quanto pare, è ancora lunga.
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