Il silenzio russo sull'invasione dell'Ucraina
Il Silenzio di Mosca: Perché Nessuna Celebrazione per l'Invasione dell'Ucraina?
Il 24 febbraio è passato in sordina a Mosca. Nessuna commemorazione ufficiale, nessun discorso trionfalistico, nessun accenno all'anniversario dell'inizio dell'invasione russa in Ucraina. Mentre Vladimir Putin si incontrava con Xi Jinping e rilasciava un'intervista in cui attaccava duramente Volodymyr Zelensky e si apriva a un possibile accordo con gli Stati Uniti sulle terre rare, il primo anniversario del conflitto è stato completamente ignorato. Una scelta che ha lasciato perplessi molti osservatori e analisti internazionali.
L'intervista, rilasciata a RT, ha visto Putin puntare il dito contro Zelensky, accusandolo di essere un burattino nelle mani dell'Occidente e di aver tradito il popolo ucraino. L'apertura a una collaborazione con gli USA sulle terre rare è stata presentata come un segnale di possibile distensione, ma la totale assenza di qualsiasi menzione dell'anniversario dell'invasione è stata particolarmente significativa.
Secondo diversi politologi, questa silenziosa commemorazione – o meglio, la sua assenza – è un sintomo preciso dello stato d'animo del Cremlino. "Uno Stato che non si pente di aver iniziato un'aggressione non ne ricorda l'inizio, ma la fine," afferma un esperto di geopolitica intervistato dall'agenzia di stampa Bloomberg. La narrativa russa, focalizzata sulla "operazione militare speciale" e sulla lotta contro il nazionalismo ucraino, sembra intenzionata a ridimensionare l'importanza del 24 febbraio, presentando il conflitto come una necessità geopolitica e non come un'azione di aggressione non provocata.
Questo silenzio, dunque, non è casuale. Rappresenta una precisa scelta politica, volta a costruire una narrazione alternativa che giustifichi l'intervento militare e eviti ogni forma di autocritica o riconoscimento della responsabilità russa nell'avvio del conflitto. L'assenza di celebrazioni è, in sostanza, una dichiarazione di non pentimento, una negazione della realtà dei fatti e un tentativo di rimodellare la percezione pubblica dell'evento. La Russia, insomma, continua a perseguire la sua strategia di propaganda, cercando di influenzare l'opinione pubblica internazionale e di consolidare il supporto interno alla guerra.
La comunità internazionale, invece, ha continuato a condannare l'invasione russa, sottolineando la necessità di una soluzione diplomatica e di rispetto del diritto internazionale. L'anniversario, nonostante il silenzio di Mosca, è stato ricordato in tutto il mondo come un momento chiave della storia recente, un monito contro l'aggressione e l'importanza della pace.
(