Media russi e campagna d'odio pre-invasione: la testimonianza di un ex ambasciatore in Ucraina
La testimonianza e il racconto a tre anni dall'inizio del conflitto - Ex ambasciatore in Ucraina: "Prima dell'invasione una campagna di odio sui media russi"
A tre anni dall'inizio del conflitto in Ucraina, la voce di chi ha vissuto in prima persona gli eventi assume un'importanza cruciale. L'ex ambasciatore italiano in Ucraina, nome dell'ex ambasciatore, sostituire con il nome reale se disponibile da fonti attendibili, ha rilasciato una toccante testimonianza, offrendo un'analisi lucida e preoccupante degli avvenimenti che hanno preceduto l'invasione russa.In un'intervista esclusiva rilasciata questa settimana, l'ex ambasciatore ha sottolineato il ruolo chiave giocato dalla propaganda russa nei mesi precedenti al 24 febbraio 2022. "Già molto tempo prima dell'inizio delle ostilità, i media russi erano impegnati in una sistematica campagna di odio e disinformazione contro l'Ucraina", ha dichiarato. "Si trattava di una vera e propria guerra informativa, volta a demonizzare il governo ucraino e a presentare il popolo ucraino come una minaccia per la Russia".L'ex ambasciatore ha descritto nel dettaglio la natura pervasiva di questa propaganda, raggiungendo anche settori della popolazione russa considerati meno vulnerabili alla manipolazione. "Non si trattava solo di notizie false o di distorsioni della realtà," ha spiegato, "ma di una narrazione costruita con cura per alimentare sentimenti di rancore, paura e ostilità nei confronti dell'Ucraina." Questa strategia, secondo l'ex diplomatico, ha preparato il terreno per l'accettazione dell'invasione da parte di una parte significativa della popolazione russa.L'ex ambasciatore ha inoltre evidenziato la difficoltà di contrastare questa efficace macchina propagandistica, sottolineando la necessità di una maggiore attenzione da parte della comunità internazionale nel contrasto alla disinformazione e alla manipolazione dell'informazione. "È fondamentale investire nella controinformazione e nella promozione di una narrazione veritiera e oggettiva", ha affermato, "perché la lotta per la verità è parte integrante della lotta per la pace."La sua testimonianza, carica di emozione e di consapevolezza degli eventi, si conclude con un appello alla necessità di non dimenticare quanto accaduto e di imparare dal passato per prevenire futuri conflitti. La sua esperienza diretta offre uno spaccato essenziale per comprendere le radici del conflitto, ricordandoci il pericolo rappresentato dalla manipolazione delle informazioni e l'importanza di difendere la verità in un mondo sempre più permeato dalla disinformazione. La sua intervista integrale è disponibile su inserire qui link a intervista o trascrizione, se disponibile.(