Padre e figlio indagati per minacce a una persona trans
Taranto, non la volevano come vicina di casa: minacce a trans, indagati padre e figlio
Un'indagine dei Carabinieri di Taranto ha portato all'arresto di un padre e un figlio, accusati di aver rivolto gravi minacce a una donna transgender. La vicenda, emersa nelle ultime settimane, ha scosso la comunità tarantina e getta una luce inquietante su alcuni episodi di intolleranza e violenza.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la donna transgender, che vive nel quartiere di (nome del quartiere rimosso per tutelare la privacy della vittima), sarebbe stata oggetto di ripetute intimidazioni da parte dei due indagati, che abitano nelle immediate vicinanze. Le minacce, di natura grave e reiterate nel tempo, avrebbero riguardato l'integrità fisica della vittima e la sua stessa permanenza nel quartiere. Le motivazioni sarebbero riconducibili ad una forte avversione, di natura omofobica, nei confronti dell'identità di genere della donna.
"Non la vogliamo qui", queste alcune delle frasi riportate nelle denunce presentate dalla donna presso la stazione dei Carabinieri. Le testimonianze raccolte dagli investigatori e le prove acquisite, tra cui intercettazioni telefoniche e testimonianze di vicini di casa, hanno permesso di ricostruire con precisione la dinamica degli eventi e di raccogliere elementi sufficienti per richiedere e ottenere un provvedimento restrittivo nei confronti del padre e del figlio.
L'arresto dei due uomini rappresenta un segnale importante nella lotta contro l'omofobia e la transfobia. La vicenda di Taranto, infatti, si inserisce in un contesto più ampio di episodi di violenza e discriminazione nei confronti delle persone LGBTQIA+. La gravità delle accuse mosse nei confronti degli indagati impone una riflessione sulla necessità di intensificare gli sforzi per contrastare ogni forma di intolleranza e garantire la sicurezza e i diritti di tutte le persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale o dalla loro identità di genere.
L'inchiesta è ancora in corso e ulteriori sviluppi sono attesi nelle prossime settimane. Intanto, la comunità LGBTQIA+ di Taranto e le associazioni che la rappresentano, esprimono forte preoccupazione e chiedono maggiore attenzione da parte delle istituzioni e della società civile per contrastare fenomeni di violenza e discriminazione così gravi.
Si ricorda che l’articolo si basa sulle informazioni rese pubblicamente disponibili dalle autorità e dalle agenzie di stampa. La presunzione di innocenza è garantita fino a sentenza definitiva.
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