Milano: 23 neofascisti assolti, i "saluti romani" per Ramelli erano "omaggio, non reato"

Assolti i neofascisti a Milano: "Saluti romani solo omaggio e ricordo"

Milano, 27 Ottobre 2023 - Il Tribunale di Milano ha assolto 23 imputati accusati di aver eseguito saluti romani durante una manifestazione politica. Gli imputati, militanti di movimenti di estrema destra come Lealtà Azione, Forza Nuova e Casapound, erano stati accusati di apologia di fascismo. La sentenza, che ha suscitato forti reazioni, si basa sulla motivazione secondo cui i saluti romani effettuati fossero da considerarsi un semplice "omaggio e ricordo", non un'espressione di adesione al fascismo.

Il caso ruotava attorno ad una manifestazione tenutasi a Milano nel 2022, in occasione della commemorazione di un esponente di destra. Secondo l'accusa, i saluti romani eseguiti dai manifestanti costituivano un'apologia del fascismo, reato previsto dalla legge italiana. La difesa, invece, ha sostenuto che si trattava di gesti simbolici, privi di intento propagandistico o di incitamento all'odio. Il Tribunale ha accolto questa tesi, ritenendo che non sussistessero le prove per dimostrare la volontà di rievocare il fascismo in modo apologetico.

La decisione del Tribunale ha sollevato un acceso dibattito. Molti osservatori hanno espresso preoccupazione per l'impatto di questa sentenza sulla lotta contro il neofascismo in Italia. Si teme che la sentenza possa creare un precedente pericoloso, indebolendo la legislazione antifascista e legittimando manifestazioni di apologia del regime. Altre voci, invece, hanno difeso la sentenza, sottolineando l'importanza della libertà di espressione e la necessità di valutare attentamente il contesto in cui i gesti vengono compiuti. L'avvocato di alcuni degli imputati, Avvocato Rossi, ha dichiarato che la sentenza è un riconoscimento del diritto alla memoria e alla libera espressione.

Il caso Ramelli, citato nella sentenza come riferimento, sembra aver avuto un peso significativo nella decisione del Tribunale. La ricostruzione dei fatti ha evidenziato l'importanza del contesto e dell'intento degli imputati. Si attendono ora le reazioni del mondo politico e le possibili iniziative volte a chiarire ulteriormente l'interpretazione della legge sull'apologia di fascismo alla luce di questa sentenza. La questione rimane aperta e destinata a generare ulteriori discussioni sul delicato tema della memoria storica e dei limiti della libertà di espressione in un contesto sociale ancora segnato dal passato.

La sentenza, dunque, non chiude il dibattito, ma lo riapre, lasciando aperte diverse questioni interpretative sulla legge Scelba e il suo effettivo potere deterrente nei confronti di manifestazioni di apologia fascista.

(24-02-2025 12:51)