G7 sul conflitto: Meloni in trattativa per la dichiarazione finale

Meloni al G7: scontro sull'uso di "aggressione" per definire l'azione di Mosca

Il vertice del G7 in Giappone si prospetta infuocato. Al centro del dibattito, la scelta delle parole da utilizzare per descrivere l'azione militare russa in Ucraina. La premier Giorgia Meloni parteciperà al summit, e la sua posizione sull'opportunità di usare il termine "aggressione" per qualificare l'operato di Mosca è destinata a giocare un ruolo cruciale nella definizione della dichiarazione finale.

Fonti diplomatiche segnalano tensioni crescenti tra i Paesi membri del G7. Mentre Stati Uniti e Regno Unito spingono per una condanna inequivocabile della Russia, usando un linguaggio forte e senza mezzi termini, altre nazioni, tra cui l'Italia, si mostrano più caute. La scelta lessicale, apparentemente un dettaglio di poco conto, si rivela invece un nodo cruciale che riflette le diverse sensibilità e approcci alla crisi ucraina.

La posizione italiana, pur ferma nella condanna delle violazioni del diritto internazionale e nel sostegno all'Ucraina, sembra orientata verso una formulazione più sfumata. Si teme che un linguaggio eccessivamente aggressivo possa compromettere le possibilità di una futura mediazione, rendendo ancora più difficile la ricerca di una soluzione pacifica al conflitto. Il governo italiano, quindi, cercherà di mediare tra le diverse posizioni, puntando ad una dichiarazione finale che, pur riaffermando la solidarietà con Kiev, eviti un'eccessiva polarizzazione.

La partecipazione di Meloni al G7 assume quindi un'importanza strategica. La premier avrà il compito di difendere la posizione italiana, cercando di trovare un punto d'incontro tra la necessità di condannare fermamente l'operato della Russia e la volontà di mantenere aperto uno spazio per il dialogo. Il risultato della trattativa sulla dichiarazione finale, e l'eventuale inclusione o meno del termine "aggressione", influenzerà profondamente il messaggio che il G7 invierà alla comunità internazionale e, soprattutto, alla Russia.

Le prossime ore saranno decisive. Le trattative tra i leader dei Paesi del G7 sono in corso e l'esito finale rimane incerto. Resta da vedere se si riuscirà a raggiungere un consenso unanime sul testo della dichiarazione, o se le divergenze sulla scelta del linguaggio porteranno ad un compromesso che, inevitabilmente, risulterà meno incisivo.

L'attenzione dei media internazionali è alta, in attesa di capire quale sarà la posizione definitiva del G7 e quale impatto avrà questa scelta sulla geopolitica globale. Il vertice in Giappone, dunque, non è solo un momento di confronto sulle strategie per l'Ucraina, ma anche un banco di prova per la capacità dei Paesi del G7 di mantenere coesa la loro risposta alla sfida posta dalla Russia.

(24-02-2025 01:00)