Meno delitti, più giovani assassini: il dato Criminalpol
Mafia in calo, ma è un'illusione? Il paradosso dei dati Criminalpol
Un preoccupante paradosso emerge dai dati diffusi dalla Criminalpol: mentre i delitti legati alla criminalità mafiosa registrano un crollo del 72%, si assiste ad un'inquietante infiltrazione nell'economia legale. Questo dato, apparentemente positivo, nasconde una realtà ben più complessa e pericolosa, secondo gli esperti.
"La diminuzione degli omicidi di matrice mafiosa non significa una sconfitta delle mafie, ma una loro evoluzione," spiega un esperto di lotta alla criminalità organizzata, contattato dalla nostra redazione. "La strategia sembra essere quella di ridurre il rischio di scontri diretti e di puntare su attività meno 'visibili' ma altrettanto redditizie, come l'infiltrazione nei settori economici legali."
Il calo del 72% nei reati mafiosi, infatti, non è accompagnato da una riduzione effettiva del potere delle organizzazioni criminali. Anzi, secondo le analisi della Criminalpol, le mafie stanno investendo le proprie risorse per una maggiore penetrazione nell'economia legale, consolidando il proprio potere in modo più subdolo e difficile da contrastare.
A rendere il quadro ancora più allarmante è il dato complessivo sugli omicidi: in dieci anni si registra una diminuzione del 33%, ma parallelamente si osserva un preoccupante aumento dei cosiddetti "baby killer", giovani coinvolti in crimini violenti. Questo fenomeno, secondo gli investigatori, potrebbe essere correlato ad una nuova modalità di reclutamento da parte delle organizzazioni criminali, che si rivolgono a giovani più facilmente manipolabili e meno inclini a collaborare con la giustizia.
Il quadro che emerge è quello di una criminalità organizzata in trasformazione, che adatta le proprie strategie al contesto socio-economico, rendendo la lotta contro di essa ancora più complessa e sfaccettata. La riduzione degli omicidi, quindi, non deve essere interpretata come un segnale di debolezza delle mafie, ma come un cambio di rotta, un adattamento strategico che rende fondamentale un aggiornamento costante delle tecniche investigative e un approccio più incisivo da parte delle forze dell'ordine e delle istituzioni.
La sfida, dunque, non è solo contrastare la violenza diretta, ma smantellare il sistema economico parallelo creato dalle mafie, impedendone l'infiltrazione nel tessuto economico legale e lavorando sulla prevenzione, soprattutto tra i giovani, per evitare che finiscano nelle grinfie della criminalità organizzata. Il futuro della lotta alla mafia passa anche da qui.
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