Scontro Anm-Governo: accuse reciproche di attacco
L'ira dei magistrati contro il Governo: "Attacco alla giustizia" dopo la condanna di Delmastro
La condanna del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, per rivelazione di segreto d'ufficio sta provocando una reazione a catena nel mondo giudiziario. L'Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha espresso forti critiche nei confronti delle dichiarazioni rilasciate dal Governo in seguito alla sentenza, definendole "pericolose" e potenzialmente lesive dell'indipendenza della magistratura.
Il commento più acceso è arrivato dal Presidente dell'ANM, che ha denunciato la gravità degli attacchi subiti dalla magistratura, definendoli "sconcertanti" e tali da minare la fiducia nell'operato dei giudici. Secondo l'ANM, le critiche rivolte alla sentenza, e più in generale al sistema giudiziario, rischiano di creare un clima di intimidazione e di condizionare l'attività di chi deve amministrare la giustizia. "Si sta creando un pericoloso precedente," ha affermato il Presidente dell'ANM, "con questi attacchi si rischia di compromettere la serenità e l'indipendenza del potere giudiziario".
Dal canto suo, il sottosegretario Delmastro, pur condannato, ha replicato alle accuse con fermezza, dichiarando che il Governo andrà avanti con la sua riforma della giustizia. Le sue parole, però, hanno ulteriormente infiammato gli animi, con l'ANM che ha definito le sue affermazioni "inaccettabili". La tensione è ulteriormente salita quando Delmastro ha usato un'espressione molto dura, definendo le critiche rivoltegli come quelle di "ayatollah", alimentando ulteriormente la polemica.
La situazione appare molto tesa. L'episodio mette in luce una profonda frattura tra il Governo e la magistratura, con l'ANM che chiede rispetto per l'autonomia del potere giudiziario e la fine di questa escalation di attacchi. La vicenda non si limita alla singola condanna, ma si configura come una vera e propria sfida alla separazione dei poteri, un principio cardine dello Stato di diritto. Resta da vedere come si evolverà la situazione e se il Governo modificherà il suo approccio alla questione.
La sentenza di condanna di Delmastro, pubblicata sul sito del Ministero della Giustizia, costituisce un ulteriore elemento di complessità all'interno di un dibattito già fortemente acceso.
(